AGI - Si infiamma ulteriormente lo scontro tra Cina e Stati Uniti: gli Usa hanno ordinato a Pechino di chiudere entro due giorni, il 24 luglio, il consolato generale cinese a Houston. Un ordine arrivato dopo un incendio scoppiato nella notte nella legazione un video in cui alcune persone non identificate appaiono intente a bruciare carta nei cassonetti nel cortile dell'edificio. Adesso Pechino parla di misura "senza precedenti" e minaccia "rappresaglie".
L'incendio è avvenuto nei pressi della sede consolare cinese a Houston. I pompieri della città texana sono stati chiamati perchè si levava il fumo dall’interno del perimetro del consolato, a Montrose Boulevard, e sono accorsi sul posto, ma non hanno potuto intervenire: secondo la polizia locale, citata dall'emittente Fox 26, i funzionari cinesi bruciavano documenti e altro materiale dopo avere ricevuto l’ordine di chiudere la sede.
Dopo qualche ora, la reazione della diplomazia americana, che ha citato la necessità di proteggere la proprietà intellettuale degli Stati Uniti e i dati privati dei cittadini; e ha ordinato la chiusura della sede dando due giorni di tempo. Ma non basta. Perchè poche ore prima il dipartimento di Giustizia americano aveva accusato due hacker cinesi di aver rubato segreti commerciali del valore di centinaia di milioni di dollari da società di tutto il mondo e più recentemente di aver spostato l'attenzione su aziende che stanno lavorando sul vaccino al coronavirus.
I due ex studenti di ingegneria, ritenuti vicini al governo cinese, Li Xiaoyu e Dong Jiazhi, sono stati accusati di furto di segreti commerciali ai danni di aziende dell’alta tecnologia e del settore farmaceutico, e più recentemente di avere preso di mira le vulnerabilità delle reti di aziende di biotecnologia e di altri gruppi impegnati nelle ricerche sui vaccini e sulle cure per il Covid-19. I due avrebbero agito per un proprio profitto personale, ma anche per conto del Ministero della Sicurezza Statale, l’agenzia di intelligence e controspionaggio cinese.
Pechino ha reagito con forza: considera l'ordine di chiusura del consolato, tra l'altro con così scarso preavviso, una “provocazione lanciata unilateralmente” dagli Usa, ha minacciato ritorsioni: la decisione rappresenta una “escalation senza precedenti”, ha dichiarato il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin. “Sollecitiamo gli Stati Uniti a revocare immediatamente questa decisione sbagliata. Se dovessero insistere a percorrere questo sentiero sbagliato, la Cina reagirà con ferme contromisure”. Pechino ha liquidato come "calunnie" anche le accuse di hackeraggio ai danni dei due cinesi e ha successivamente messo in guardia gli studenti cinesi negli Stati Uniti dal rischio di “interrogatori arbitrari” e di “detenzioni” da parte delle autorità Usa.