AGI - Seggi aperti in Siria, dove si vota oggi per eleggere un nuovo Parlamento, col governo di Damasco alle prese con sanzioni internazionali e un'economia in crisi dopo aver riconquistato gran parte del Paese in guerra.
Oltre 7.400 seggi sono stati allestiti nelle zone sotto il controllo del governo e per la prima volta nelle ex roccaforti dell'opposizione, ha fatto sapere la Commissione elettorale centrale.
Il partito Baath, del presidente Bashar al-Assad, e i suoi alleati sono i grandi favoriti ad aggiudicarsi la maggior parte dei 250 seggi del Parlamento, in quelle che sono le terze elezioni legislative da quando è iniziata la guerra, nove anni fa.
Diverse liste sono state ammesse alla consultazione popolare, ma è assente una reale opposizione. I candidati sono 1.658, tra cui diversi businessman di rilievo; molti, in campagna elettorale, hanno promesso di affrontare la grave inflazione e migliorare le infrastrutture, distrutte dal conflitto che ha ucciso oltre 380 mila persone.
Per la prima volta si vota anche nei territori riconquistati dalle truppe governative con l'aiuto della Russia, tra cui Goutha Est, poco fuori Damasco, e nel Sud della provincia di Idlib, nel Nord-Ovest del Paese.
Le elezioni si svolgono mentre, proprio questo mese, ricorrono i 20 anni di Assad al potere e settimane dopo che gli Stati Uniti hanno varato sanzioni contro la Siria, colpendo anche la moglie del presidente. Alla vigilia dell'avvio delle operazioni di voto, ieri, una persona è stata uccisa e una seconda ferita in due esplosioni a Damasco, secondo quanto riportato dall'agenzia ufficiale Sana.