Kanye West è ancora in corsa per le presidenziali. La notizia del suo ritiro, suggerita da un’intervista rilasciata al blog Intelligencer (stessa famiglia del New York Magazine) da Steve Kramer, sarebbe dunque infondata.
Kramer, l’uomo scelto dalla star del rap per coordinare la campagna elettorale in vista delle prossime elezioni del 3 novembre, in effetti si era espresso in maniera piuttosto categorica: “è fuori”. Ma l’Associated Press pubblica invece la notizia che un rappresentante di Kanye West mercoledì pomeriggio, nelle tempistiche previste dalla legge statunitense, ha depositato tutti i primi documenti necessari, pagando anche un deposito di 35 mila dollari.
Questo non vuol dire che la volontà del rapper, espressa con un post su Twitter lo scorso 4 luglio, di gareggiare per la Casa Bianca si formalizzi. Kramer ha parlato anche di 180 persone del comitato West già “scaricate” e rimaste enormemente deluse da una scelta che lo stesso Kramer non spiega.
Il prossimo passo, secondo quanto scritto invece da TMZ, che mostra anche i documenti consegnati dall’entourage di West al Consiglio elettorale dell'Oklahoma, sarà consegnare un secondo modulo - la Dichiarazione di Candidatura - insieme ad altra documentazione che dimostri di aver speso o raccolto più di cinquemila dollari in attività di campagna elettorale.
A oltre dieci giorni dall’annuncio c’è da dire che i primi sondaggi non sono incoraggianti: il rapper non andrebbe oltre il 2%. Tant’è che mentre, come scrive sempre TMZ, la famiglia sarebbe preoccupata per i noti e dichiarati problemi di bipolarismo del rapper, sono in molti sul suo profilo Twitter a ipotizzare che in realtà la sua candidatura altro non sia che un favore all’amico Donald Trump per rosicchiare voti della comunità afroamericana al concorrente democratico Bernie Sanders.