La rivendicazioni di Pechino sul Mar cinese meridionale "sono completamente illegali, così come la sua campagna di bullismo per il controllo". Lo ha dichiarato il segretario di Stato americano Mike Pompeo in una nota.
"Gli Stati Uniti difendono un Indo-Pacifico libero e aperto. Oggi stiamo rafforzando la politica degli Stati Uniti in una parte vitale e controversa di quella regione: il Mar Cinese Meridionale. Per essere chiari: le rivendicazioni di Pechino sulle risorse offshore in gran parte del Mar Cinese Meridionale sono completamente illegali, così come la sua campagna di bullismo per controllarle", avverte Pompeo.
"Nel Mar Cinese Meridionale, cerchiamo di preservare la pace e la stabilità, difendere la libertà dei mari in modo coerente con il diritto internazionale, di mantenere il flusso commerciale senza ostacoli e di opporci a qualsiasi tentativo di usare la coercizione o la forza per risolvere le controversie. Condividiamo questi interessi profondi e duraturi con i nostri numerosi alleati e partner che hanno a lungo appoggiato un ordine internazionale basato sulle regole", prosegue la nota del dipartimento di Stato.
"Questi interessi condivisi sono stati minacciati in un modo che non ha precedenti dalla Repubblica popolare cinese (Rpc). Pechino usa l'intimidazione per minare i diritti sovrani degli Stati costieri del sud-est asiatico nel Mar Cinese Meridionale, cacciarli via dalle risorse offshore, affermare il dominio unilaterale e sostituire il diritto internazionale con quello della 'ragione dalla parte dei forti'. L'approccio di Pechino è stato chiaro per anni. Nel 2010, l'allora ministro degli Esteri della Repubblica Popolare Cinese Yang Jiechi disse ai suoi omologhi dell'Asean che 'la Cina è un grande Paese e altri Paesi sono piccoli Paesi, e questo è solo un dato di fatto'. La visione del mondo predatrice della Rpc - conclude Pompeo - non ha posto nel 21esimo secolo"