AGI - Oltre 5 milioni di persone dovranno tornare a chiudersi a casa a Melbourne, la seconda città australiana, dopo una nuova fiammata di contagi da coronavirus. Da mezzanotte e per 6 settimane, scatterà un nuovo "lockdown" per i cittadini della capitale dello stato di Victoria, nel sud est del paese. La decisione, annunciata dal premier dello Stato, Daniel Andrews, è stata presa dopo che nelle ultime 24 ore si sono registrati 191 nuovi contagi (sui 199 di tutto il Paese), un incremento record su base giornaliera.
Le autorità australiane avevano già deciso di isolare lo Stato di Victoria, chiudendo le frontiere con il Nuovo Galles del Sud per la prima volta in cento anni, nel tentativo di contenere il preoccupante riacutizzarsi della diffusione del virus. La maggior parte degli studenti torneranno a seguire le lezioni con la didattica a distanza mentre bar e ristoranti potranno solo effettuare il servizio da asporto. Secondo Andrews è questa la sola alternativa per evitare migliaia di altri casi di Covid-19, come ha spiegato alla stampa.
Dalla mezzanotte scorsa intanto, polizia e esercito sorvegliano decine di punti di passaggio fra i due Stati, e per i controlli sono utilizzati anche droni e aerei. Nello Stato di Victoria vivono più di 6,6 milioni di persone. Già la scorsa settimana alcuni quartieri di Melbourne erano stati isolati, coinvolgendo circa 300 mila abitanti della città. Il virus a Melbourne, la capitale dello Stato, anche in una serie di edifici residenziali densamente popolati.Dall'inizio della pandemia, si tratta della misura più rigida decisa in Australia: nel paese, dove vivono circa 25 milioni di persone, si sono finora registrati 8.755 casi di coronavirus e le vittime accertate finora sono 106.
Intanto, la Banca centrale australiana ha lasciato invariati i suoi tassi di interesse allo 0,25% e si è mantenuta cautamente ottimista sulle riaperture dell'economia. "Le condizioni, si sono stabilizzate di recente e la recessione è meno grave del previsto", ha detto il governatore Philip Lowe, ricordando comunque che il Paese sta attraversando la peggiore crisi dagli anni Trenta. "Le ore totali di lavoro in Australia - ha aggiunto - hanno continuato a diminuire a maggio, ma il calo è stato notevolmente inferiore rispetto ad aprile e meno di quanto si pensasse in precedenza. C'è stato anche un aumento della spesa al dettaglio in risposta al declino dei contagi e all'allentamento delle restrizioni nella maggior parte del Paese". Ora, le previsioni della Banca centrale dovranno essere riviste alla luce del nuovo lockdown.