AGI - Appello del militante pro-democrazia Joshua Wong al mondo "perché sia solidale con Hong Kong" dopo che Pechino ha imposto all'ex colonia britannica la controversa legge sulla sicurezza che fa temere all'opposizione un'ulteriore compressione delle libertà.
"Dobbiamo far sapere al mondo che è venuto il momento di sostenere Hong Kong", ha detto Wong ai giornalisti davanti al tribunale prima dell'udienza per i militanti arrestati l'anno scorso per la partecipazione alle manifestazioni in favore della democrazia.
La settimana scorsa, Pechino ha varato la legge sulla sicurezza dopo mesi d'instabilità nella città-stato. Legge che mira a reprimere la sovversione, la secessione il terrorismo e la collusione con forze straniere. Sulla città è già sceso un clima di paura, la legge criminalizza in particolare la richiesta di indipendenza o di maggior autonomia per Hong Kong.
Wong, 23 anni, è comparso in tribunale martedì, ma non è stato ascoltato. Per questa figura di spicco del movimento filo democratico, le autorità cinesi "non possono ignorare e mettere a tacere la voce del popolo di Hong Kong". "Con la convinzione del popolo di Hong Kong di lottare per la libertà,non l'abbandoneremo mai e non ci arrenderemo mai a Pechino".
Un appello è stato lanciato anche dal cardinale Charles Maung Bo, arcivescovo di Rangoon e presidente della Federazione delle conferenze episcopali asiatiche (FABC).“I cristiani di ogni tradizione e tutti i credenti dell’Asia e del mondo preghino per Hong Kong, per la Cina e per il suo popolo”, scrive il prelato in una lettera sulla entrata in vigore della legge sulla sicurezza nazionale.
Del documento riferisce il sito specializzato Asia News. Tale legge, afferma il cardinal Bo, indebolisce le libertà a Hong Kong e minaccia "l'alto grado di autonomia" promesso secondo il principio "un Paese, due sistemi". Ciò rappresenta un vero cambiamento costituzionale e contraddice lo spirito dell'accordo di consegnare la speciale regione amministrativa alla Cina nel 1997.
Hong Kong è uno dei gioielli dell'Asia, una "Perla d'Oriente", un crocevia tra Oriente e Occidente, una porta di accesso alla Cina e un centro di libero scambio regionale. “Finora, Hong Kong ha goduto di un mix di libertà e creatività. La legge sulla sicurezza nazionale non è male in sé. Ogni Paese ha il diritto di legiferare per proteggere e mantenere la propria sicurezza. Ma tale legislazione deve essere bilanciata garantendo il rispetto dei diritti umani, della dignità umana e delle libertà fondamentali", osserva il cardinale, che aggiunge: "L'imposizione di questa legge da parte dell’Assemblea nazionale cinese indebolisce chiaramente il Consiglio legislativo di Hong Kong e la sua autonomia. Trasforma radicalmente la sua identità”.