Twitter sta abbandonando parole come 'padrone', 'schiavo' e 'lista nera', termini spesso usati nei codici di programmazione creati decenni fa, a favore di altri più inclusivi. Una decisione che, secondo gli esperti, può arrivare a costare milioni di dollari e richiedere mesi di lavoro, ma evidentemente ritenuta necessaria sulla scia delle imponenti proteste contro il razzismo scaturite dalla morte di George Floyd per mano della polizia di Minneapolis.
Nel linguaggio dei programmatori, 'padrone' si riferisce alla versione principale del codice che controlla gli 'schiavi' o repliche mentre 'lista nera' è usato per descrivere elementi che vengono automaticamente cancellati, in genere siti Web vietati. La divisione ingegneria di Twitter, in una serie di messaggi postati, ha elencato una serie di parole da cui vuole "allontanarsi" a favore di "un linguaggio più inclusivo".