Prorogate di sei mesi le sanzioni Ue alla Russia
AGI - "Le sanzioni economiche della Ue nei confronti della Russia vengono prolungate di sei mesi". La cancelliera tedesca Angela Merkel chiude con forza il piccolissimo spiraglio, che il premier italiano Giuseppe Conte aveva aperto per Mosca nei giorni scorsi. Le sanzioni Ue dureranno fino all'inizio del 2021.
È stata dunque raggiunta l'intesa al Consiglio europeo per estendere le misure economiche imposte a Mosca per l'annessione della Crimea e le azioni perpetrate nella regione contesa con l'Ucraina.
Brexit e Recovery Fund
Sulla Brexit la Ue adotta il motto latino 'Si vis pacem, para bellum' e il Presidente dell'Europarlamento, David Sassoli, afferma: "C'è ancora tempo per arrivare a un accordo con il Regno Unito, ma, se non ci sarà un accordo, saremo pronti anche al no deal".
Sul fronte 'Recovery Plan-Next Generation Eu' tutto rinviato a luglio. Conte era consapevole che il Consiglio europeo odierno non sarebbe stato risolutivo. Al suo termine, il premier twitta: "Terminato il Consiglio europeo. La UE ha fatto un altro passo avanti. Siamo tutti consapevoli della posta in gioco. Dobbiamo raggiungere un accordo a luglio".
Il ministro per gli Affari europei Enzo Amendola concorda: "La proposta della Commissione europea è stata accolta nei suoi principi fondamentali. È stato fatto un importante passo in avanti. Ora lavoriamo in vista del Consiglio europeo di luglio, che sarà decisivo. Siamo sempre più vicini alla meta, per questo serve approvare il QFP e il piano Next Generation EU il prima possibile e far ripartire l'economia".
Il piano del presidente del Consiglio
La mossa di Conte per chiudere la partita a luglio è semplice: "Dobbiamo mantenere distinti i criteri di allocazione del Quadro Finanziario Pluriennale e quelli del 'Next Generation EU' e, in ogni caso, considerare queste due proposte come componenti un unico pacchetto indivisibile".
In sintesi: se volete che l'Italia dia il suo via libera al Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027, bisogna far partire anche il pacchetto 'Next Generation Eu', che abbia al suo interno anche molti 'grants' (sussidi) e non solo 'loans' (prestiti).
Le posizioni dei "frugali"
Il cancelliere austriaco Kurz, uno dei premier 'frugali', allenta un poco la presa: "Ok ai sussidi, ma siano controllati e gli aiuti siano limitati nel tempo". Anche l'altro 'frugale', l'olandese Rutte, elogia i piani di riforme che l'Italia sta predisponendo. Un altro 'frugale', lo svedese Lofven, ha addirittura condiviso con i premier e i commissari socialisti la linea del Pse, che appoggia a spada tratta il Piano della Presidente Ursula Von der Leyen.
Le posizioni del gruppo "Visegrad"
Restano le resistenze dei Paesi di Visegrad. In Polonia governano gli alleati di FdI; in Ungheria c'è Orban, vicino alle idee di Salvini. Sabato scorso, agli Stati generali, Conte chiese all'opposizione di aiutare l'Italia nei confronti del blocco di Visegrad. A febbraio Berlusconi incontro' Orban a palazzo Grazioli. Da qui a luglio altri contatti potrebbero essere possibili.