AGI - Il cerchio si stringe attorno al presidente brasiliano, Jair Bolsonaro: nell’ambito di un’inchiesta per corruzione che coinvolge il figlio maggiore, Flavio, è finito in manette Fabricio Queiroz, storico amico di famiglia ed ex collaboratore del senatore. Nell’ambito della stessa operazione, la polizia di Rio de Janeiro ha anche eseguito un mandato di perquisizione e sequestro in una casa di proprietà di una donna legata al gabinetto di Flavio Bolsonaro, a Bento Ribeiro, nella zona nord della città carioca.
Queiroz - ex ufficiale della polizia militarizzata di Rio nonché conoscente di vecchia data del presidente, sin dagli anni '80 – è stato arrestato alle prime ore del giorno a Atibaia, a una sessantina di chilometri a nord di San Paolo. L'abitazione nella quale l’uomo è stato fermato è di proprietà di Frederick Wassef, avvocato che rappresenta Bolsonaro e il figlio, per il quale Queiroz ha lavorato in passato, in qualità di capo gabinetto. “Stava dormendo quando gli agenti sono arrivati. Si è consegnato senza problemi. L’unica cosa che ha detto è che non stava bene di salute” ha riferito a GloboNews il capo della polizia locale, Osvaldo Nico Gonçalves.
Ampiamente rilanciate da tutte le emittenti le immagini del clamoroso arresto: le tv hanno ritrasmesso in diretta le immagini di Queiroz in manette, fatto salire in un veicolo di un convoglio della polizia. Gli investigatori si sono poi recati in un edificio apparentemente disabitato a nord di Rio, nel quale sono entrati abbattendo i muri a colpi di martello, uscendone un’ora dopo con due buste cariche di materiale.
La doppia operazione odierna rientra in un’inchiesta lunga e complessa per accertare la posizione del figlio, il senatore Flavio, sospettato di essere a capo di un’organizzazione criminale dedita al riciclaggio di denaro durante il suo mandato nell’Assemblea legislativa di Rio de Janeiro (Alerj), durato 15 anni, organizzazione nella quale Queiroz avrebbe avuto un ruolo chiave. La magistratura ha anche ordinato l’arresto della moglie. Dopo l’annuncio dell’arresto di Queiroz – in custodia in un commissario della polizia civile di Rio – l’opposizione brasiliana ha invocato il ritiro dell’immunità al senatore Flavio. “Queiroz è stato arrestato nella casa dell’avvocato di Flavio Bolsonaro. È giunto il momento di ascoltare la nostra denuncia contro Flavio. Flavio deve essere privato della sua immunità. È urgente”, ha detto Randolfe Rodrigues, senatore del partito ambientalista Rede Sustentabilidade.
Con l’arresto e la perquisizione odierna, sale ulteriormente la tensione tra il clan Bolsonaro – che respinge le accuse – e la magistratura, il tutto in piena pandemia di Covid-19: il virus sta flagellando il Brasile, con un bilancio di oltre 46 mila morti. E’ dal 2018, anno in cui Flavio Bolsonaro è stato eletto al Senato, che la procura brasiliana indaga su operazioni finanziarie atipiche segnalate dal Consiglio di controllo delle attività finanziarie (Coaf) sul suo conto bancario e di 74 ex collaboratori a Rio. In particolare su quello di Queiroz sono arrivati l'equivalente di 240 mila dollari, mentre il suo reddito mensile non superava i 4 mila.
Quando scoppiò lo scandalo era emerso che Queiroz era legato anche al capo dello Stato e che aveva fatto trasferimenti bancari sul conto di quella che oggi è la Primera Dama, Michelle Bolsonaro. Decisiva, il mese scorso, la testimonianza dell’uomo d’affari Paulo Marinho, ex sostenitore di Bolsonaro con il quale ha rotto i rapporti, che ha riferito che Flavio Bolsonaro era stato avvisato illegalmente dalla polizia federale sul fatto che il suo consigliere Queiroz fosse indagato e lo ha allontanato prima che scoppiasse lo scandalo. Flavio Bolsonaro ha detto che affronta con "tranquillità" l'arresto del suo ex collaboratore e che comunque l'intera operazione è un attacco a suo padre.
L'arresto si verifica in un contesto giudiziario molto complesso per il presidente Bolsonaro, indagato dalla Corte suprema per presunte pressioni ed ingerenze politiche sulla polizia federale. Proprio le accuse a carico del figlio avrebbero indotto il presidente della Repubblica a cercare di interferire nelle indagini, secondo quanto denunciato ad aprile dall’ex ministro della Giustizia, Sergio Moro. Anche il Tribunale elettorale ha aperto un’indagine a carico del capo di Stato di estrema destra in merito alla diffusione di false notizie durante la campagna per le presidenziali; se colpevole rischia fino all’annullamento del suo trionfo al voto del 2018.
Nelle ultime settimane la Corte suprema ha anche ordinato arresti e la fine del segreto bancario nei confronti di alcuni suoi alleati e sostenitori, in relazione all’organizzazione e al finanziamento di manifestazioni considerate anti-democratiche, tutte promosse da gruppi pro Bolsonaro. Gli attivisti, scesi in piazza nonostante la pandemia, hanno chiesto a gran voce la chiusura del Congresso e della Corte suprema oltre ad un intervento dei militari per consentire al presidente di governare senza dover rendere conto ai poteri legislativo e giudiziario. Sempre più controverso e impopolare, Bolsonaro ha definito “abusi” i vari pronunciamenti della massima istanza giudiziaria brasiliana e sui social ha avvertito che non rimarrà “in silenzio di fronte a quello che rappresenta una persecuzione" delle sue idee. (AGI)