AGI - Per la quarta notte consecutiva si registrano scene di guerriglia urbana nella città di Digione, teatro di violenze e scontri che hanno opposto esponenti di gang della locale comunità cecena ad agenti di polizia. Il capoluogo della Borgogna (est), solitamente molto tranquillo, è in preda a tensioni alimentate da circa 150 uomini dal volto coperto, armati di mazze da baseball, spranghe di metallo e pistole, nel quartiere di Gresilles.
Nei giorni scorsi altre tre spedizioni punitive sono state attuate da alcuni membri della comunità cecena, ufficialmente per vendicare un adolescente aggredito da residenti di origine magrebina. Una sessantina di gendarmi, una quarantina di Crs (Compagni repubblicana di sicurezza, corpo polizia nazionale) e rinforzi della brigata anti-criminalità e del 'Raid' sono intervenuti per disperdere i gruppi di uomini armati e fare tornare l'ordine nell'instabile quartiere.
Negli scontri - con colpi d'arma da fuoco in aria, pattumiere e veicoli incendiati - è stato anche aggredito un gruppo di giornalisti e cameraman dell'emittente regionale France 3, in loco per documentare l'insolita situazione. Alla fine quattro persone sono state fermate e a tarda sera l'area è tornata calma.
Il prefetto della Costa d'Oro, Bernard Schmelz, ha riferito che gli incidenti dei primi tre giorni hanno effettivamente coinvolto centinaia di esponenti della comunità cecena, sia al centro di Digione che a Gresilles, responsabili di una serie di attacchi mirati in un apparente regolamento di conti con residenti locali.
Le quattro persone incriminate non sarebbero invece di origine cecena, ma tutte native di Digione. Fonti di polizia, citate dal quotidiano Le Figaro, hanno precisato che le ultime violenze sono state provocate da uomini intenti a proteggere il proprio 'territorio' da incursioni di ceceni. "Poiché la giustizia arriva troppo tardi e la polizia non ha i mezzi per agire, la comunità cecena ha deciso di intervenire per far rispettare i propri diritti. Ma quando ciò accade, non siamo più in una repubblica" ha deplorato il sindaco di Digione, Francois Rebsamen.
Secondo la ricostruzione dei fatti del procuratore di Digione, Eric Mathais, sui social network esponenti della comunità cecena hanno lanciato un appello a vendicare le violenze commesse ai danni di un adolescente ceceno da parte di altri residenti di origine magrebina, in particolare uno spacciatore di droga. Per tre sere consecutive - tra venerdì e domenica - fino a 200 persone hanno raggiunto Digione con questo obiettivo, alcune delle quali in provenienza anche dal Belgio e dalla Germania, confinanti.
Oltre ai 4 arresti, nei disordini ci sono stati almeno 6 feriti. Il ministero dell'Interno ha definito gli incidenti degli ultimi giorni di "inassimibili", condannando le gravi minacce all'ordine pubblico e gli atti intimidatori che hanno generato caos a Digione. Il segretario di Stato, Laurent Nunez, è oggi in visita nella città orientale anche per portare una "risposta ferma" dal governo. È in corso un'inchiesta congiunta tra polizia giudiziaria e sicurezza pubblica per tentato omicidio in banda organizzata, incitamento alla violenza e danni ai beni pubblici.