AGI – Oltre un anno dopo la sua scomparsa, nel febbraio del 2019 , torna a far parlare di sè l’icona pop della moda, Karl Lagerfeld: Il valore del suo patrimonio, conteso da almeno 7 eredi potenziali e dal suo amato gatto, Choupette, non è stato ancora stabilito con precisione, ma ammmonterebbe a diverse centinaia di milioni.
Il quotidiano britannico Daily Mail presenta la vicenda dell’eredità dell’eccentrico stilista come un vero e proprio giallo. A cominciare dall’entità della sua ricchezza, stimata in 178 milioni di sterline (circa 198,4 mln di euro), ma che potrebbe raggiungere i 400 milioni.
In lizza per ottenere la più grande fetta della torta lasciata in eredità c’è una vera e propria collezione di modelli maschili, ex impiegati, oltre al suo giovane figlioccio, che litigano tra loro su chi fosse il più amato dallo stilista, meritandosi quindi la porzione più congrua del suo patrimonio. L’ex direttore artistico di Fendi e Chanel non aveva parenti stretti di sangue, pertanto i suoi consiglieri gli suggerivano spesso di lasciare tutto alla sua amata gatta di razza birmana, dal pelo foltissimo e bianco, una celebrità quasi quanto il suo padrone. Lagerfeld diceva che la avrebbe sposata se fosse stato legalmente possibile in quanto la considerava al centro del suo mondo, “una specie di Greta Garbo, fonte di ispirazione per l’eleganza e con qualcosa di indimenticabile in lei”. Choupette, il nome del felino, è anche un’azienda registrata con un conto bancario, che avrebbe guadagnato 2,5 milioni di sterline da numerose campagne pubblicitarie e dalla vendita di un libro e di borse.
In realtà il testamento di Karl Lagerfeld è stato depositato nel paradiso fiscale di Montecarlo e, secondo quanto riportato dalla stampa francese, in tutto ci sono sette beneficiari, tutti umani, che erediteranno milioni.
Cinque dei contendenti vengono chiamati “i Karl’s boys’, tutti giovani diventati le sue muse nel corso degli anni. A contendersi il tesoro, al primo posto secondo i media d’Oltralpe c’è il 45enne Sébastien Jondeau, pugile part-time poi diventato modello, guardia del corpo e autista del designer, con il quale è stato per due decenni. Sarebbe lui il vero erede e si dice che abbia tenuto la mano di Lagerfeld al momento della sua morte. Il più serio ‘rivale’ è il 31enne Baptiste Giabiconi, suo modello preferito incontrato quando aveva 19 anni, che avrebbe scatenato gelosie e dissensi tra lui e Jondeau. Poi c’è il modello britannico dello Yorshire, il 40enne Jake Davies, altra musa dell’eccentrico stilista.
Nella top list di quanti si spartiranno la sua fortuna c’è anche uno dei modelli di maggior successo al mondo: il 41enne statunitense Brad Kroenig, originario di Oakfield, nel Missouri, che si è fatto notare per un suo ritratto nudo in una sparatoria. Dal 2003 ha cominciato a lavorare in pianta stabile con Lagerfeld, che ne vantava la “curva della sua coscia”, e gli dedicò un libro in quattro volumi intitolato “Metamorphoses Of An American”. Tra i fortunati c’è anche il figlio di Kroenig e della moglie, Nicole Bollettieri, il 12enne Hudson, figlioccio di Lagerfeld. E’ apparso per la prima volta in una sfilata di Chanel quando aveva solo 2 anni ed era soprannominato “il piccolo principe”.
Sul versante femminile le potenziali eredi sono due: la 55enne Caroline Lebar, che ha lavorato per lui per più di 30 anni, curando le pubbliche relazioni e come responsabile delle comunicazioni della casa di moda di Lagerfeld. Infine c’è Francoise Cacote, la sua storica governante, diventata la ‘tata’ di Choupette, di cui gestisce gli account social e con la quale vive a Parigi, soddisfacendo ogni sua esigenza nell’appartamento di Lagerfeld, che non è stato ancora messo in vendita.
Ma c’è un altro mistero nella vicenda: è irreperibile l’87enne Lucien Frydlender, suo contabile da più di 30 anni, artefice di tutte le società create per gestire il patrimonio dello stilista. Ha chiuso la sua attività a Parigi lo scorso settembre e la rivista di cronaca rosa francese ‘Voici’ ha riferito che non è più disponibile per nessun appuntamento da mesi, accrescendo i timori dei diretti interessati. La moglie sostiene che sia a casa, molto ammalato, ma c’è chi sospetta una sua fuga col bottino con tanto di scandalo finale. Frydlender è l'unico che conosce l'esatto stato delle finanze di Lagerfeld. Doveva essere incaricato di elencare tutti i suoi beni in modo da poterli dividere equamente: e uno dei motivi del ritardo nella dichiarazione di successione, è proprio la confusione sull'entità precisa della fortuna lasciata dallo stilista.
Le sue attività globali sono state stimate a quasi 200 milioni di euro, anche se gli addetti ai lavori dicono che la cifra è probabilmente doppia. Oltre al suo omonimo marchio di moda, c’era l’incarico da Chanel – pagato 10 milioni di euro l’anno – quello da direttore creativo di Fendi e vari contratti di design con altri marchi globali, dalla Coca Cola alla Diesel. Il suo patrimonio annovera un appartamento del XVIII secolo con nove camere da letto sulla riva sinistra a Parigi, una casa nel Vermont, un’altra a Biarritz, un appartamento a Montecarlo da quasi 28 milioni di euro. La sua auto preferita era una decapottabile Rolls-Royce Phantom, con un prezzo di listino che si avvicina a mezzo milione di sterline oltre a preziosi oggetti d’antiquariato e mobili. Prima della sua morte, i detective che lavoravano per le autorità fiscali francesi si interessavano molto a Lagerfeld, sospettato, secondo fonti ministeriali d’Oltralpe, di frode fiscale. Già nel 2016 da fonti investigative erano trapelate indiscrezioni sulla mancata dichiarazione di almeno 21 milioni di euro di reddito.
A custodire la sua fortuna, gestita da Frydlender, c’è una società britannica, Studio 7L, con capitale azionario di 10,5 mln, la cui direzione è affidata al contabile mentre la maggior parte delle azioni è intestata al defunto stilista. Dalle inchieste è spuntata un’altra società collegata in Irlanda, la Photofan, ma non c’è da escludere l’esistenza di altri accordi a favore di Lagerfeld siglati nelle Isole Vergine britanniche e negli Stati Uniti. In questi giorni una domanda ricorre sui tabloid britannici: dove sono finiti tutti i soldi di Lagerfeld?