AGI - Le navi di Irini, l'operazione navale dell'Unione Europea incaricata di applicare l'embargo sulle armi alla Libia, possono abbordare e ispezionare le imbarcazioni sospette solo con il consenso delle stesse imbarcazioni. Lo ha spiegato un portavoce del Servizio Europeo di Azione Esterna, Peter Stano, rispondendo alle domande dei giornalisti su un incidente ieri, nel quale gli assetti aerei e navali di Irini non sono stati in grado di ispezionare un cargo diretto in Libia per il rifiuto della nave in questione.
In caso di rifiuto, il comando di Irini deve "informare" un comitato delle Nazioni Unite, ha detto il portavoce Ue. "Dall'inizio dell'operazione alcuni mesi fa, Irini ha già ispezionato piu' di 75 imbarcazioni e navi in mare", ha aggiunto il portavoce.
Il caso del cargo Cirkin
Si è diretto con decisione verso Misurata, in Libia, il cargo Cirkin, al centro di un braccio di ferro tra Ankara e il comando dell'operazione Irini nel Mediterraneo orientale, affidato all'Italia. Il cargo, costruito in Turchia e battente bandiera della Tanzania, già in passato, secondo diversi analisti, era stato sotto osservazione nell'area del Mar Nero per trasferimenti sospetti di merce, ma il 28 maggio, partito da Haydarpasa in Turchia (vicino a importante base militare turca) attraversò indisturbato il Mediterraneo per attraccare agevolmente a Misurata.
Al largo di Misurata, a poca distanza dal cargo, era presente anche una nave italiana di "Mare sicuro", stabile nell'area da metà 2019 per "garantire la tutela di interessi nazionali". Il viaggio del cargo è stato ricostruito da una comunità di blogger analisti che si avvalgono di fonti Open source nella comunità Osint.
Non era ancora chiaro se nel corso dell'ultimo viaggio, cominciato da Istanbul il 7 giugno scorso con destinazione annunciata verso Gabes in Tunisia, il cargo stesse dirigendosi di fatto in Libia, quando dal comando di Irini, a cui spetta il compito di far attuare l'embargo di armi al Paese africano, è partito l'ordine a una fregata greca di controllarlo. Quest'ultima, riportava ieri la Cnn greca, ha inviato un elicottero militare, che è però dovuto rientrare alla base dopo un avvertimento di Ankara, che fa scortare il cargo da ben tre fregate: "La nave è sotto la protezione turca", ha fatto sapere Ankara. A quel punto, il comando dell'operazione Irini ha dovuto rinunciare all'operazione di monitoraggio.