AGI - La Commissione europea raccomanda agli Stati membri dell'Unione Europea e ai paesi associati dell'area Schengen di togliere i controlli alle frontiere interne entro il 15 giugno e di prolungare le restrizioni alle frontiere esterne fino al 30 giugno. A partire dal 1 luglio, la Commissione propone una riapertura limitata e coordinata delle frontiere extra-Schengen a una serie di paesi, selezionati in comune dagli Stati membri dell'Ue sulla base di condizioni come la situazione sanitaria, la capacità di applicare misure di contenimento durante il viaggio e la reciprocità.
"Data che la situazione sanitaria in alcuni paesi terzi rimane critica, la Commissione non propone una fine generale delle restrizioni di viaggio in questa fase", si legge in un comunicato della stessa Commissione. "L'azione alla frontiera esterna dell'Ue deve essere coordinata e uniforme per essere efficace", perché i viaggiatori da paesi extra-europei che entrano nell'Ue "possono muoversi liberamente da un paese all'altro”.
Secondo la Commissione, "gli Stati membri dovrebbero concordare una lista comune di paesi non-Ue per i quali le restrizioni di viaggio possono essere tolte dal 1 luglio". I criteri da applicare per riaprire la frontiera esterna dovrebbero essere "la situazione epidemiologica e la riposta al coronavirus, la capacità di applicare misure di contenimento durante il viaggio e se il paese ha tolto o meno restrizioni di viaggio verso l'Ue".
Per la Commissione, "le restrizioni dovrebbero rimanere in vigore per i paesi la cui situazione (epidemiologica) è peggiore che nell'Ue". Nel frattempo, sin da subito, la Commissione raccomanda di togliere le restrizioni di viaggio l'1 luglio per Albania, Bosnia-Herzegovina, Kosovo, Montenegro, Nord Macedonia e Serbia. La Commissione chiede agli Stati membri di "sincronizzare la ripresa delle operazioni per concedere i visti".
Infine, la Commissione raccomanda di allargare le categorie di cittadini di paesi terzi a cui non si applicano le restrizioni di viaggio, includendo gli studenti e i lavoratori altamente qualificati. Ai cittadini e ai residenti dell'Ue e dei paesi associati dell'area Schengen, così come ai membri delle loro famiglie, non si applicano restrizioni.