AGI - La gestione della pandemia di Covid-19 da parte del primo ministro del Regno Unito Boris Johnson è sotto il fuoco incrociato di critiche provenienti da fronti opposti, e riguarda tanto l’iniziale sottovalutazione quanto l’attuale prudenza nella ripartenza. Come riporta la stampa britannica, ora l'attacco più forte viene dall'interno del suo stesso partito conservatore. Il cancelliere dello scacchiere Rishi Sunak chiede che il premier acceleri le riaperture per evitare il peggio dopo il lungo periodo di blocco delle attività che da due mesi e mezzo paralizza l’economia del Regno Unito.
Una conferma dell’allarme di Sunak viene anche dalle stime diffuse appena ieri dall’Ocse, che prevedono un calo ancora più marcato per l’economia britannica rispetto a quelle degli altri paesi: - 11,5% del Pil nel 2020, contro il -6,6% della Germania, il 7,3% degli Usa, l'11,3% dell'Italia e l'11,4% della Francia.
Boris Johnson è indebolito dalle polemiche sul ritardo nel decidere le misure restrittive. Secondo l’esperto ex consulente ed epidemiologo dell’Imperial College Neil Ferguson, noto per essersi dimesso il mese scorso dopo aver violato le regole del lockdown per incontrare l’amante, avrebbero potuto risparmiare metà delle vittime se fossero scattate una settimana prima.
Ora il premier, reduce da un impegnativo ricovero in terapia intensiva dove è stato curato dopo essere stato contagiato dal coronavirus, si trova ad affrontare anche la pressione proveniente dai suoi stessi colleghi di partito. In particolare, gli contestano la rigidità del distanziamento sociale di ben due metri, proponendogli pareri scientifici che lo giudicano eccessivo, la quarantena di 14 giorni per chi arriva dall’estero, la mancata riapertura delle scuole primarie, in precedenza annunciata, e una troppo diluita programmazione per la riapertura di pub e ristoranti: il premier insiste sulla data del 4 luglio, mentre i parlamentari tories chiedono un anticipo al 22 giugno. Sembrerebbe confermata la riapertura dei negozi il prossimo 15 giugno.
Se si dovrà rispettare una distanza sociale di due metri, ha fatto notare l’associazione che li riunisce (British Beer and Pub Association), solo un terzo dei pub potrebbe riaprire.