AGI - Gli scontri negli Stati Uniti per la morte di George Floyd a causa delle violenze della polizia sono al centro degli editoriali dei maggiori giornali cinesi, che criticano l'amministrazione Usa per la gestione delle proteste paragonando la situazione nelle città americane alle proteste pro-democrazia di Hong Kong, a cui molti esponenti politici statunitensi avevano espresso solidarietà. "È una regola generale che quando si espande il caos, non ha nulla a che vedere con la scintilla iniziale. È sia curioso che seccante vedere i politici Usa fingersi innocenti sui manifestanti che sfruttano l'evento per creare più problemi", scrive il Global Times.
I politici statunitensi, che si erano riferiti alle proteste di Hong Kong come a "un bellissimo spettacolo da vedere", prosegue il tabloid pubblicato dal Quotidiano del Popolo, voce ufficiale del Partito Comunista Cinese, "naturalmente non si aspettavano che un simile spettacolo si spandesse così velocemente da potere essere visto dalle loro finestre".
Le proteste negli Stati Uniti, prosegue il tabloid, "sono come uno specchio che riflette la vergogna e la disgrazia dei politici statunitensi, così come la disfunzione politica profondamente radicata e i valori caotici negli Stati Uniti".
Il paragone con le proteste di Hong Kong emerge anche in un editoriale di un altro giornale statale, il China Daily, che condanna le interferenze straniere nell'ex colonia come un modo per minare la prosperità della Cina e il suo stato di diritto, ma "è meglio abbandonare quel sogno e tornare alla realtà", avverte il giornale in lingua inglese. "La violenza si sta diffondendo negli Stati Uniti per la morte del nero George Floyd dimostra quanto profondamente divisa sia la società statunitense. I politici statunitensi - conclude - dovrebbero fare il proprio lavoro e aiutare a risolvere i problemi negli Usa, invece di creare nuovi problemi in altri Paesi".