AGI - La quota di brasiliani che dà un giudizio negativo sul presidente del Brasile Jair Bolsonaro è salita dal 38% di aprile al 43% in maggio, un record mai raggiunto dai suoi predecessori fin dal ritorno della democrazia nel 1985.
Il Brasile si trova in piena crisi politica, economica e sanitaria, e lo scontento nei confronti del leader di estrema destra che ha assunto la presidenza brasiliana nel gennaio 2019 è cresciuto gradualmente dall'aprile dello scorso anno, quando era al 30%.
Ma Bolsonaro ha ancora il sostegno del 33% dei brasiliani, che considerano il governo buono o eccellente, lo stesso livello di un mese fa e dell'anno scorso. Nonostante il Brasile sia il secondo paese per numero di contagi con il maggior numero di casi di COVID-19 al mondo (411.821) e il sesto con il maggior numero di morti (25.598), Bolsonaro è uno dei leader più scettici sulla gravità della pandemia. Rifiuta le misure di allontanamento sociale imposte dai governi regionali e chiede l'immediata normalizzazione di tutte le attività.
I problemi interni al governo
Il capo dello stato ha perso i suoi ultimi due ministri della salute a causa di disaccordi sulla strategia contro la pandemia e affronta anche una grave crisi politica dopo le dimissioni, un mese fa, del ministro della Giustizia, Sergio Moro, che lo ha accusato di interferire politicamente nella polizia federale.
Oltre a quella sanitaria e alla politica, in Brasile (209 milioni di abitanti) c'è anche una grave crisi economica causata dalla paralisi delle attività, che ha già lasciato circa 5 milioni di brasiliani senza lavoro e potrebbe causare un calo storico del 5% del PIL quest'anno, secondo le ultime proiezioni. Secondo il sondaggio, i consensi persi da Bolsonaro negli ultimi mesi sono soprattutto quelli della popolazione piu' ricca e istruita.