Il comando africano degli Stati Uniti (Africom) denuncia il pieno coinvolgimento russo nella campagna della maresciallo della Cirenaica, Khalifa Haftar, contro Tripoli, accusando Mosca di aver dispiegato caccia militari al servizio dei contractor della Compagnia Wagner.
“Il mondo ha sentito Haftar annunciare una nuova campagna aerea. Saranno piloti mercenari russi che volano su aerei forniti dalla Russia per bombardare i libici", ha dichiarato in una nota il comandante dell'Africom, Stephen Townsend.
Il comando africano degli Usa ritiene che Mosca abbia recentemente dispiegato aerei da combattimento militari in Libia per sostenere gli appaltatori militari privati sponsorizzati dallo stato russo che operano sul campo. "È probabile che gli aerei militari russi forniscano supporto aereo ravvicinato e raid per i contractor del gruppo Wagner che sostiene la lotta dell'Esercito nazionale libico (Lna) contro il Governo di accordo nazionale (Gna) riconosciuto a livello internazionale. "I caccia russi sono arrivati in Libia, da una base aerea in Russia, dopo aver transitato in Siria dove sono stati ridipinti per mascherare la loro origine russa", scrive l'Africom.
La crisi in Libia è stata al centro di una conversazione telefonica tra il vice ministro degli Esteri russo, Mikhail Bogdanov, e l'ambasciatore italiano a Mosca, Pasquale Terracciano. Secondo la nota diffusa dal dicastero russo, la telefonata ha fatto seguito alla conversazione avuta il 19 maggio tra i capi della diplomazia dei rispettivi Paesi, Serghei Lavrov e Luigi Di Maio.
"Continua lo scambio di opinioni sui problemi della soluzione della crisi libica sulla base delle risoluzioni della conferenza di Berlino e della risoluzione 2510 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu", si legge nella nota. "Mosca e Roma", continua il ministero russo, "hanno ribadito l'importanza della loro comunicazione con tutte le forze politiche di rilievo in Libia nell'interesse di una rapida cessazione delle ostilità e del lancio di un processo politico intra-libico aperto a tutti".
Invoca una soluzione politica anche è Ibrahim Kalin, portavoce del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Ankara che torna ad accusare chi sostiene l'uomo forte della Cirenaica.
"Haftar non ha alcuna legittimazione a rappresentare la Libia, ma purtroppo i Paesi del Golfo, la Russia e altri hanno interesse ad alimentare una escalation di violenza e dolore, perché credono nell'opzione militare. Ora è arrivato il momento di scaricare Haftar, che non è un alleato affidabile", ha detto Kalin, ribadendo il sostegno della Turchia al presidente Fayez al Serraj.
"E' necessaria una soluzione politica di lungo corso, che tenga conto dell'intera Libia, non solo di una parte della stessa. Haftar sta finanziando le sue operazioni militari con la vendita del petrolio dei territori che controlla", ha concluso il portavoce.