Detenuti in una prigione nella contea di Los Angeles, in California, sono stati ripresi mentre cercavano di trasmettersi il coronavirus a vicenda, nella speranza di ottenere una scarcerazione anticipata. I due gruppi di detenuti, rinchiusi in un'unità nel carcere di Castaic, si passavano una bottiglia d'acqua, bevendo a turno, e condividevano una mascherina.
Secondo lo sceriffo della contea, quasi la metà dei detenuti dell'unità poi risultati positivi al Covid-19 hanno agito in questa maniera. Evidentemente i detenuti pensavano, "erroneamente", che se fossero risultati positivi in qualche modo sarebbero stati rilasciati, "ma questo non succederà", ha assicurato lo sceriffo Alex Villaneuva, citato da SkyNews.
In aprile c'era stata un'impennata di casi di coronavirus nella North County Correctional Facility; indagando le guardie avevano scoperto, guardando le registrazioni video, due episodi in cui i detenuti si passavano bottiglie d'acqua e indossavano a turno una mascherina.
Nel giro di settimane, 30 prigionieri su 50 dell'unità sono risultati positivi o si sono ammalati. Nessuna ha confessato di aver deliberatamente cercato di contagiarsi ma "il loro comportamento li ha condannati", ha sostenuto lo sceriffo, definendo "profondamente allarmante" che abbiano messo a rischio se stessi, altri detenuti e le guardie penitenziarie.
Il sistema carcerario della contea di Los Angeles è il più grande al mondo e dall'inizio dell'epidemia oltre 5 mila detenuti sono stati rilasciati per cercare di contrastare la diffusione del Covid-19 nelle prigioni. Per ottenere la scarcerazione anticipata, il recluso deve essere entro i 60 giorni dalla data ufficiale di liberazione prevista.