Dopo il distretto di Coesfeld, in Nord-Reno Vestfalia, dove le misure di allentamento del lockdown sono state rinviate al 18 maggio, anche a Greiz primi stop della ripresa in seguito ad un rialzo dei contagi: in questo angolo di Turingia - dove è stato superata la "linea rossa" dei 50 contagi per 100 mila abitanti decisa dal governo e dai Laender oltre la quale è necessario localmente bloccare le riaperture - si è infatti deciso di prorogare il divieto di visita presso le case di riposo di anziani e altre analoghe strutture di cura, compresi i centri per disabili.
Come annunciato da una portavoce del Land, ulteriori decisioni saranno prese dopo l'ufficializzazione di un apposito rapporto del ministero della Salute in merito allo sviluppo della pandemia in quest'area. Le prime riaperture in Turingia sono previste per domani. Greiz è una delle cinque località tedesche che hanno sfondato il tetto delle 50 nuove infezioni per 100 mila abitanti, insieme a Coesfeld (Nord-Reno Vestfalia), Steinburg (Schleswig Holstein), Sonneberg (Turingia) e Rosenheim (Baviera).
Si tratta di zone in cui sorgono alcuni grandi macelli, ed è proprio in questi impianti che sono deflagrati i nuovi focolai. Tanto che sia in Nord-Reno Vestfalia che nello Schleswig Holstein si è deciso di effettuare test su tutti i lavoratori del comparto della lavorazione della carne, ossia su decine di migliaia di persone.
A quanto riferiva lo Spiegel online venerdì scorso, sono almeno 600 i lavoratori dei macelli risultati positivi al Covid-19, di cui circa 300 solo nell'impianto Mueller Fleisch di Pforzheim, nel Baden Wuerttemberg. Si tratta prevalentemente di contratti stagionali di origine romena o bulgara che spesso condividono alloggi molto stretti. Gli stabilimenti nei quali è stato registrato l'aumento improvviso delle infezioni sono stati temporaneamente chiusi.