Aumentare i fondi europei per contrastare in spirito di solidarietà gli effetti della pandemia, ma gli eurobond "non sono il mezzo adeguato" perché ci vorrebbero anni per farli partire. A poche ore dall'inizio del vertice dei leader europei in videoconferenza, la cancelliera tedesca Angela Merkel interviene al Bundestag per assicurare un impegno maggiore di Berlino e chiedere che gli strumenti già decisi dall'Eurogruppo, ovvero Mes senza condizionalità, garanzie della Bei e il fondo SURE contro la disoccupazione, possano partire "già dal primo giugno".
La Germania è pronta "per un certo lasso di tempo a contribuire con maggiori fondi al bilancio Ue", dice Merkel che continua a tenere una posizione molto cauta sulla mutualizzazione del debito attraverso l'emissione di bond comuni. "Bisogna agire in modo veloce", ha detto, mentre per la mutualizzazione del debito si dovrebbero "modificare i trattati", e questo richiede tempo e il coinvolgimento dei Parlamenti nazionali.
Sul Recovery Fund manca una posizione comune
Proprio la questione della mutualizzazione del debito è il tema che divide i 27 che oggi si riuniranno in videoconferenza ma senza una posizione comunque sul Recovery Fund, il fondo per la ripresa che la Ue dovrebbe mettere in campo per contrastare la devastante crisi economica causata dalla pandemia di coronavirus. A dividere i governi sono sia la dimensione del Fondo, sia il suo funzionamento, sia la durata.
I Paesi del sud spingono affinché la 'potenza di fuoco' del Recovery Fund sia la più ampia possibile, la durata sia ampia e il Fondo preveda più trasferimenti a fondo perduto che prestiti. Esattamente sulla posizione opposta il blocco dei 'rigoristi' del nord. I leader daranno mandato alla Commissione europea di mettere sul tavolo una proposta che colleghi il Fondo al Bilancio pluriennale della Ue 2021-27.
La bozza del piano della Commissione
Secondo un documento interno che l'AGI ha potuto visionare, la Commissione starebbe lavorando a un piano composto da diversi strumenti finanziari per generare 2.000 miliardi di euro di investimenti, prestiti e spese destinate a rilanciare l'economia dell'Unione Europea. Il documento è stato preparato nelle scorse settimane e, secondo il portavoce della Commissione Eric Mamer, non ha ricevuto l'approvazione di Ursula von der Leyen o del suo gabinetto. La presidente "presenterà le principali linee della sua proposta su come andare avanti per la ripresa durante la video-conferenza dei leader", ha detto Mamer.
Il documento - secondo quanto si apprende - contiene alcuni degli orientamenti e degli elementi che von der Leyen presenterà al Consiglio europeo di oggi.
La bozza del piano si compone di diversi strumenti, inclusa la creazione di un Recovery Instrument che sulla base dell'articolo 122 del trattato dovrebbe permettere alla Commissione di emettere debito fino a 320 miliardi di euro sui mercati. Meta' di queste risorse - sempre secondo il documento - dovrebbero andare a finanziare prestiti agli Stati membri.
L'altra metà dovrebbe essere utilizzata per stanziamenti diretti attraverso il bilancio Ue. Gli Stati membri sarebbero chiamati a ripagare i prestiti dopo il 2027 con un'orizzonte temporale molto lungo. Inoltre non è escluso che parte del debito possa essere pagato attraverso nuove risorse proprie.
La bozza prevede altri 200 miliardi dal bilancio Ue per aiutare a finanziare i piani di ripresa nazionali, in particolare attraverso lo strumento di bilancio per la convergenza e la competitività che era stato proposto per la zona euro. La Commissione, infine, dovrebbe anticipare l'esborso di 50 miliardi di euro della politica della coesione nel 2021 e 2022 per generare 150 miliardi di spesa con il cofinanziamento nazionale a favore di mercato del lavoro, sanità e Pmi