Le 48 ore aggiuntive concesse lunedì dal presidente israeliano Reuven Rivlin non sono bastate: il mandato a Benny Gantz per tentare di formare un governo è scaduto ieri a mezzanotte senza che il leader di Blu e Bianco riuscisse a trovare un accordo per un esecutivo di unità nazionale con il Likud di Benjamin Netanyahu.
I negoziati potrebbero andare avanti ma Rivlin ha già fatto sapere che, a meno che non ci siano modifiche negli equilibri tra i due blocchi di voti, il mandato non passerà a Netanyahu ma tornerà direttamente al Parlamento che avrà 21 giorni per tentare di presentare una squadra di governo guidata da un qualsiasi deputato che abbia l'appoggio della maggioranza.
Altrimenti la Knesset verrà sciolta e si andrà a elezioni anticipate, le quarte in poco più di un anno, una prima assoluta per Israele, che non ha mai conosciuto una simile instabilità politica prima.
Il nodo principale che impedisce un'intesa tra i due partiti resta il tema giustizia: da una parte, il controllo della commissione parlamentare di selezione degli organi giudiziari, dall'altro la questione dell'imminente processo a Netanyahu per corruzione, frode e abuso di fiducia in tre casi.
Fonti di Blu e Bianco hanno ribadito di voler evitare che un accordo per un governo di unità si traduca nell'immunità per il leader del Likud. La Knesset si riunirà oggi per approvare la legislazione legata al coronavirus, mentre la prossima settimana gli ex alleati di Gantz, Yesh Atid-Telem, intendono presentare proposte di legge che impediscano a un incriminato come Netanyahu di formare un governo; spetta a Gantz, come presidente del Parlamento, a decidere se farle procedere con il voto in aula.