Il presidente americano Donald Trump ha manifestato pubblicamente disagio nei confronti di Anthony Fauci, il più grande esperto di malattie infettive del governo Usa, dopo che il medico ha sottolineato che se il Paese fosse stato chiuso prima altre vite sarebbero state risparmiate dal coronavirus.
Trump ha ritwittato un post che si concludeva con la frase "Time to #FireFauci" ("È ora di licenziare Fauci") di una repubblicana ex candidata al Congresso, DeAnna Lorraine, e allo stesso tempo ha respinto le critiche sulla sua lenta risposta iniziale alla pandemia che ora ha ucciso più di 22.000 persone negli Stati Uniti. Il presidente, scrive il New York Times, ha già mostrato in privato irritazione verso Fauci, ma per il quotidiano newyorkese il messaggio su Twitter sarebbe il segnale più esplicito mostrato pubblicamente. Il portavoce della Casa Bianca, Hogan Gidley, ha in ogni caso smentito che questa sia l'intenzione del presidente.
"Fauci ora sta affermando che se Trump avesse ascoltato prima gli esperti medici, avrebbe potuto salvare più vite. Il 29 febbraio Fauci diceva alla gente che non c'era nulla di cui preoccuparsi e non rappresentava una minaccia per gli Stati Uniti in generale. Time to #Fire Fauci”, ha affermato Lorraine del tweet. Ritwittando questo post, Trump ha aggiunto: "Mi dispiace, notizie false, ho bandito la Cina molto prima che la gente parlasse". Uno dei tanti tweet con cui domenica Trump ha difeso la sua risposta all'epidemia coronavirus, puntando il dito contro la Cina, l'Organizzazione mondiale della sanità, l'ex presidente Barack Obama, i governatori della nazione, il Congresso, Democratici in genere e mezzi di informazione.
Trump, ricorda il New York Times, ha bloccato gli arrivi negli Usa dal 2 febbraio di cittadini non americani o residenti permanenti che erano stati in Cina nei precedenti 14 giorni. Ma il provvedimento non ha impedito l'arrivo negli Usa di 40.000 americani e altri viaggiatori dopo quella data. Fauci e altri esperti di sanità pubblica erano inizialmente scettici sul fatto che le restrizioni ai viaggi in Cina sarebbero state utili quando il presidente le aveva prese in considerazione per la prima volta, ma poi hanno cambiato idea.