Bernie Sanders getta la spugna. "è una decisione dolorosa ma necessaria", spiega il 78enne progressista, annunciando la decisione di abbandonare la corsa presidenziale, spianando la strada a Joe Biden per l'incoronazione democratica.
Nel suo intervento trasmesso in diretta dai principali network statunitensi, Sanders riconosce di avere uno svantaggio praticamente insormontabile nella gara per assicurarsi i 1.991 delegati necessari per la nomination dem. "Avrei sperato di potervi dare notizie migliori ma penso conosciate già la verità. Siamo sotto di circa 300 delegati rispetto a Joe Biden e non c'è virtualmente alcuna possibilità di vittoria", ha riconosciuto Sanders che con le sue istanze liberal continua a galvanizzare migliaia di sostenitori.
E l'emergenza coronavirus ha contribuito a rafforzare la sua decisione per indirizzare tutti gli sforzi alla lotta contro la pandemia. "Non posso in coscienza andare avanti con una campagna senza possibilità di successo - ha affermato - che interferirebbe con l'importante lavoro richiesto a tutti noi in queste ore difficili".
Per Sanders è la seconda sconfitta alle primarie presidenziali, dopo quella del 2016 contro Hillary Clinton. Sceso in campo nel febbraio del 2019, ha clamorosamente trionfato alle prime primarie nell'Iowa, nel New Hampshire e in Nevada, scalzano Biden dal ruolo di favorito.
Ma l'onda liberal si è fermata nella Carolina del Sud, dove l'elettorato afroamericano e moderato ha premiato l'ex vice presidente che ha poi consolidato la sua leadership al Super Martedi' quando ha vinto 10 dei 14 Stati in palio.
Nel discorso d'addio, Sanders ha definito Biden "una persona per bene" che si è impegnata a portare avanti "alcune idee progressiste". Solo "insieme e rimanendo uniti riusciremo a battere Donald Trump", ha detto il senatore del Vermont ai suoi sostenitori mentre il capo della Casa Bianca li esortava ad allearsi con lui.
Sanders ha precisato di voler comunque mantenere il suo nome sulle schede elettorali per continuare ad accumulare "il maggior numero di delegati possibile con l'intenzione di influenzare" la piattaforma della convention democratica, spostata da luglio ad agosto per il Covid-19.
"Non troppo tempo fa le nostre idee venivano considerate radicali e marginali. Negli ultimi cinque anni abbiamo vinto la guerra ideologica. Oggi la maggioranza degli americani capisce che dobbiamo alzare il minimo salariale, che la salute è un diritto di tutti e che dobbiamo cambiare il nostro sistema energetico per salvare l'ambiente", ha osservato Sanders al quale Biden ha già pubblicamente offerto di "unirsi al suo viaggio" verso la presidenza.
"Sanders non ha solo lanciato una campagna politica ma ha creato un movimento: un movimento tanto forte oggi quanto ieri, non vi illudete - ha affermato Biden che con Sanders ha un rapporto molto piu' amichevole rispetto a Hillary Clinton - e questa è una cosa positiva per la nostra nazione e il suo futuro".