Anthony Fauci, l’immunologo ottantenne di origine italiana messo sotto scorta dopo una serie di minacce che gli sono arrivate sui social network, è in questo momento l’uomo più ascoltato d’America, come dimostra l’attenzione per quello che dice durante gli aggiornamenti quotidiani dalla Casa Bianca sull'epidemia da nuovo coronavirus. Il tenore dei suoi interventi, sempre asciutti e legati ai dati scientifici, fa da contraltare a quelli più enfatici del presidente Donald Trump.
Di recente Fauci era entrato in contrasto con il presidente, fino a sbottare, in un’intervista alla rivista Science, “non posso mica togliergli il microfono quando dice cose che non condivido!” E un video in cui Fauci si copriva il volto, per nascondere una risata di disappunto, ha trasformato l’immunologo in una star del web, attirandogli però anche le critiche dei sostenitori del presidente.
Se il grande pubblico ha imparato a conoscerlo solo da poche settimane, l’immunologo è da decenni il protagonista della ribalta scientifica americana e mondiale. Anthony Stephen Fauci è nato nella notte di Natale del 1940 a Brooklyn, da una coppia di italoamericani di origini napoletane e siciliane.
La scienza è stata da sempre una cosa di famiglia: i Fauci gestivano una farmacia di quartiere nella quale ognuno aveva il proprio ruolo. Il piccolo Anthony aveva il compito di consegnare i medicinali in bicicletta. Studente modello, ma anche grande appassionato di basket e baseball, Fauci si è formato in un liceo cattolico nell’Upper East Side dove ha ricevuto un’educazione scientifica e umanistica che ha completato con le sue due lauree: in studi classici e medicina.
Guidato dal motto “Essere uomini per gli altri”, nel 1968 Fauci è entrato al National Institute of Health, l’equivalente americano dell’Istituto superiore di sanità, dove si è dedicato allo studio delle malattie infettive.
Nel 1974 è passato alla guida della sezione di Clinica fisiologica, e nel 1980 è stato nominato responsabile del laboratorio di Immunologia. Quattro anni dopo, a 44 anni, è diventato direttore dell’Istituto nazionale per lo studio delle allergie e delle malattie infettive: una carica che ricopre ancora oggi.
Ogni volta che un’epidemia ha colpito il pianeta, dall’Hiv alla Sars, da Ebola alla Mers, Fauci è sempre stato in prima linea e i suoi studi hanno rappresentato un punto di riferimento per il mondo della ricerca e uno strumento fondamentale per trovare le cure. Per la qualità del suo lavoro nel 2008 ha ricevuto dall’allora presidente George W. Bush la Medal of Freedom, la più alta onorificenza americana.