Gli effetti del terremoto che ha colpito Zagabria domenica mattina sono stati enfatizzati dalla contemporanea emergenza per il coronavirus. Anche se le scosse non hanno superato la magnitudo 5,5 e hanno provocato solo una giovanissima vittima e qualche decina di feriti non gravi, hanno comunque danneggiato molti edifici della capitale croata, provocando crolli e la necessità di evacuare uno degli ospedali. La stessa agenzia di stampa Hina ha subito danni "gravi" all'edificio in cui si trova, ma ha garantito senza sospensioni la diffusione delle notizie.
Il sisma ha colto il paese in piena fase di "lockdown", con i cittadini chiamati a non uscire di casa e oltre 300 contagiati in una popolazione di poco più di 4 milioni di abitanti. Anche per tutta la notte scorsa si sono continuate a sentire scosse di assestamento: come ha riferito alla radio nazionale il sismologo Kresimir Kuk, secondo quanto riporta l’agenzia Hina, le scosse notturne sono state di entità moderata (al massimo 2,9 gradi Richter) ed erano attese. “Potrebbero andare avanti settimane”, ha aggiunto. Quella che ha provocato danni e crolli a Zagabria la mattina di domenica era invece la scossa di terremoto più forte degli ultimi 140 anni per la Croazia. Una sessantina di persone non ha potuto far ritorno a casa, e sono state ospitate in uno studentato del centro città, mentre fra i feriti almeno uno è in gravi condizioni e ieri il primo ministro ha ammesso che l'emergenza coronavirus ha reso più difficile la gestione dei feriti post terremoto. I contagiati croati sono finora 306, 52 in più fra domenica e lunedì.
In questo primo semestre del 2020, la Croazia è oltretutto presidente di turno del consiglio Ue. Nei giorni scorsi, a causa del diffondersi del virus in Europa ha annunciato l’annullamento di tutti gli appuntamenti (riunioni informali, convegni e gruppi di studio) legati al semestre croato fino al 15 aprile; non è invece fino ad ora stato deciso se annullare anche l’Ecofin informale. L'importante appuntamento con i ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali risulta ancora in programma per il 24 aprile a Zagabria.