La vendita di armi e munizioni negli Stati Uniti sta aumentando con un impeto senza precedenti. La situazione è da ricollegare allo stato di emergenza dovuta al coronavirus con cui anche gli Stati Uniti stanno facendo i conti. Gli americani sono spaventati; non solo dalla paura del contagio ma dai possibili risvolti in termini di disordini pubblici.
Code intorno agli isolati che ospitano negozi di armi, scene senza precedenti, come conferma a The Guardian Larry Hyatt, proprietario di uno dei più grandi negozi di armi del paese, Hyatt Guns a Charlotte, nella Carolina del Nord: “Questa è la seconda volta nei miei 61 anni di attività che ho visto qualcosa del genere. La prima è stata dopo il massacro alla scuola elementare Sandy Hook in Connecticut nel 2012” e aggiunge “le persone sentono il bisogno di proteggere se stesse e le loro famiglie”.
Che gli acquisti siano legati all’emergenza non solo si intuisce dal clima di terrore che si respira negli Stati Uniti così come in Italia e nel mondo, ma anche dal genere di armi ordinate dai clienti. Male i fucili da caccia, grandi richieste invece per fucili semiautomatici AR-15 da assalto.
Ammo.com, un importante rivenditore online, ha pubblicato alcuni dati significativi: dal 23 febbraio al 4 marzo le vendite sono aumentate del 68%. Nella Carolina del Nord e in Georgia si sono verificati picchi che hanno toccato rispettivamente il 179% e 169%.
“Sappiamo – dice Alex Horsman, responsabile marketing di Ammo.com - che alcuni eventi influiscono sulle vendite di munizioni, soprattutto politici o riguardanti instabilità economica, quando le persone sentono che i loro diritti potrebbero finire violati. Questa è la nostra prima esperienza con un virus che porta a un tale aumento delle vendite”.
Il sito The Trace aveva registrato il primo aumento sospetto delle vendite qualche settimana fa nello stato di Washington e in California, indagando ha scoperto che era dovuto soprattutto a membri della comunità cinese che temevano di dover affrontare un’ondata di violenza xenofoba e razzista contro le loro famiglie.
Ora la preoccupazione maggiore, di conseguenza alla vendita di così tante armi per la difesa personale che finiranno dunque nelle case degli americani, sono gli effetti su bambini e adolescenti. Una ricerca dell’Università del Michigan rivela che le armi tenute in casa negli Stati Uniti sono la seconda causa di morte nella fascia di età che va dai 14 ai 17 anni, dietro solo agli incidenti automobilistici.