Talebani e statunitensi hanno firmato a Doha, in Qatar, lo storico accordo che apre la strada al ritiro delle truppe americane dal Paese. L'accordo prevede che gli Stati Uniti e i loro alleati ritireranno tutte le loro forze dall'Afghanistan entro 14 mesi. Il testo, negoziato per un anno e mezzo in Qatar, è stato firmato dal capo negoziatore di Washington, Zalmay Khalilzad, e dal capo politico dei talebani, Abdul Ghani Baradar.
Per l'occasione è arrivato a Doha anche il capo della diplomazia americana, Mike Pompeo. Dopo una prima riduzione delle truppe a 8.600 entro 135 giorni dalla firma, gli Stati Uniti e i suoi partner "completeranno il ritiro delle loro restanti forze entro 14 mesi". Gli Usa "non esiteranno ad annullare" lo storico accordo di Doha se i talebani non rispettano l'intesa. Lo afferma il segretario alla Difesa, Mark Esper. Il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, ha chiesto ai talebani di "rispettare la promessa di tagliare i legami con Al Qaeda".
I colloqui di pace intra-afghani inizieranno entro il 10 marzo. L' accordo prevede uno scambio di migliaia di detenuti tra i ribelli e il governo afghano, una "misura di rafforzamento della fiducia". "Fino a 5.000 prigionieri dei (talebani) ... e 1.000 prigionieri dell'altra parte (forze afghane) saranno rilasciati entro il 10 marzo".
L'Unione europea ha chiesto che i negoziati intra-afghani per una pace duratura nel paese comincino "senza indugio". "L'Ue considera la dichiarazione tra Afghanistan e Stati Uniti per la pace e l'accordo tra Stati Uniti e talebani un primo passo importante verso un processo di pace globale, con al centro i negoziati tra afghani", ha affermato l'Alto rappresentante per la politica estera, Josep Borrell, a nome dei ventisette. Per Borrell "non si può perdere l'attuale opportunità".
Anche la Nato apre a una riduzione della propria presenza
Il Consiglio del Nord Atlantico, massimo organo decisionale della Nato, apprezza i "passi significativi" verso una soluzione del conflitto in Afghanistan, rappresentati dalla storica firma, a Doha, dell'accordo tra gli Stati Uniti e i talebani; e si apre a ridurre la propria presenza nel martoriato Paese "a determinate condizioni".
I Paesi della Nato hanno chiesto di iniziare i prossimi "negoziati tra una squadra nazionale afghana pienamente inclusiva e i talebani, per raggiungere un accordo di pace globale".
La firma dell'accordo di Doha culmina un processo di oltre un anno di negoziati. "Chiediamo ai talebani di cogliere questa opportunità per la pace", hanno affermato i Paesi della Nato. In tale contesto, l'Alleanza ha sottolineato che implementerà -insieme agli alleati nella missione di addestramento, consulenza e sostegno delle forze di sicurezza afghane- una serie di "adattamenti a determinate condizioni, tra i quali una riduzione della nostra presenza militare".
La Nato ha ribadito il suo impegno a lungo termine in Afghanistan e il suo continuo sostegno alla difesa nazionale e alle forze di sicurezza afghane.