L'ultimo verdetto sta per essere pronunciato: dopodiché la storica sala del tribunale di Norimberga che a partire dal novembre 1945 ospitò i processi ai nazisti responsabili degli orrori della Seconda guerra mondiale e dell'Olocausto chiude i battenti.
La Sala 600, dove il tribunale militare internazionale condannò a morte oppure a sentenze decennali nazisti di primo rango come Hermann Goering, Joachim von Ribbentrop, Albert Speer, Rudolf Hess e Martin Bormann, dal primo marzo non sarà più utilizzato per processi penali ma verrà trasformato in un luogo "di incontro e di memoria". In un ambiente museale, insomma, nel quale tornare a confrontarsi con gli abissi del Terzo Reich.
Come comunicato dalla Corte circondariale di Norimberga-Fuerth, sono terminati i lavori di costruzione del nuovo Palazzo di Giustizia della città bavarese divenuta simbolo di una prima 'resa dei conti' delle forze alleate nei confronti della Germania nazista. Qui - dove nel 1950 furono varati i "Principi di Norimberga", ossia i fondamenti del diritto penale internazionale delle Nazioni unite - verrà allestita una esposizione permanente, che occuperà tutta la superficie della Sala 600, aprendo le proprie porte al pubblico in maniera definitiva. Per di più, il Land della Baviera intende candidare entro il febbraio 2024 il Palazzo di Giustizia di Norimberga per la lista dell'Unesco che raccoglie il patrimonio culturale mondiale.
Tra i primi imputati Goering e Hess
Celebrati dal 20 novembre 1945 fino al primo ottobre 1946, i processi non solo permisero una prima e fondamentale elaborazione giuridica degli orrori compiuti dal nazismo hitleriano a partire dal 1933, ma, oltreché sottoporli al giudizio di un tribunale internazionale, mise per la prima volta il mondo di fronte ai volti e alle storie di alcuni dei protagonisti del Terzo Reich. Tra i 22 imputati del primo processo non c'erano solo 'Reichsmarschall' Goering oppure il vice di Hitler, Hess, ma anche altri personaggi di primo piano della Germania nazista, come Wilhelm Keitel, Alfreed Jodl e Julius Streicher. In tutto, dodici di loro furono condannati a morte, tre all'ergastolo, quattro a detenzioni decennali. Tre degli imputati vennero assolti, tra questi l'ex cancelliere della Repubblica di Weimar, Franz von Papen. Seguirono ben dodici processi annessi.
Difficile mettere in discussione l'importanza storica dei processi di Norimberga, anche per quello che concerne l'evoluzione del diritto penale internazionale, tanto che sono considerati il modello per il Tribunale internazionale dell'Aja. La decisione di sottoporre a processo i responsabili degli orrori del Terzo Reich fu presa prima ancora della fine del conflitto, ovvero alla terza conferenza di Mosca che si svolse dal 18 ottobre all'11 novembre del 1943 nella capitale sovietica, presenti le tre potenze alleate. Le imputazioni erano quattro ed erano sintetizzate al massimo: cospirazione per commettere crimini contro la pace; aver pianificato, iniziato e intrapreso delle guerre d'aggressione; aver commesso crimini di guerra; aver commesso crimini contro l'umanità.
Un'icona del cinema: da 'Vincitori e vinti' a 'Il processo di Norimberga'
Gli storici concordano sul fatto che il processo di Norimberga sia stato uno dei passaggi cruciali non solo nella storia del Novecento ma anche nella formazione dell'idea che l'Occidente ha di sé, in termini di giustizia internazionale, determinazione dei popoli e prevalenza dei principi del diritto sull'autocrazia. Un passaggio a cui anche Hollywood non ha mancato di pagare il suo tributo, con il kolossal "Vincitori e vinti", diretto nel 1961 da Stanley Kramer, con un cast stellare che comprendeva Spencer Tracy - nella parte di un anziano giudice americano invitato a presiedere uno dei processi di Norimberga cercando però di comprendere la realtà della Germania post-bellica - ma anche altre star assolute del firmamento hollywoodiano come Marlene Dietrich, Burt Lancaster, Montgomery Clift, Judy Garland.
Più recente la miniserie del 2000 "Il processo di Norimberga", con Alec Baldwin, Christopher Plummer e Charlotte Gainsbourg. Inaugurata nel 1916, la Sala 600 è stata più volte restaurata o modificata. Proprio per permettere la celebrazione dei processi contro Goering e gli altri 'pezzi da novanta' del nazismo, l'ambiente fu ampliato e arricchito con un reparto per la traduzione simultanea degli interrogatori degli imputati e dei testimoni e per le arringhe degli avvocati nonché per facilitare la presenza dei giornalisti e delle riprese. Nel 1961 la sala fu poi riportata alla sua struttura originaria. Negli anni successivi nella Sala si sono svolti grandi processi per omicidio, soprattutto quelli molto seguiti dall'opinione pubblica. Uno dei vantaggi della Sala è che gli imputati potevano essere trasferiti direttamente dalla prigione annessa al palazzo di giustizia attraverso un apposito ascensore. Com'è noto, non tutti i principali responsabili dell'apocalisse che spaccò in due il Novecento furono processati a Norimberga: Hitler, Goebbels e Himmler morirono suicidi all'arrivo dell'Armata rossa, Adolf Eichmann e Josef Mengele riuscirono a fuggire in America Latina.