Il governo tedesco ha varato il progetto di legge per la pensione minima. La normativa, elaborata dal ministro del Lavoro Hubertus Heil, prevede che i redditi più bassi con almeno 33 anni di contributi, dal gennaio 2021 otterranno un aumento della pensione che può arrivare fino a 400 euro. La valutazione di chi sarà il destinatario dell’aumento sarà basata sui redditi percepiti, non sui patrimoni.
Gli alleati nella Grosse Koalition, ossia Cdu/Csu ed Spd, hanno litigato per mesi prima di arrivare ad un’intesa. Sono circa 1,3 milioni i cittadini tedeschi interessati al provvedimento. Alle casse dello Stato la nuova ‘pensione minima’ verrà a costare nel solo 2021 circa 1,3 miliardi di euro. Originariamente il progetto era stato presentato dal ministro Heil, socialdemocratico, nella scorsa primavera.
Cristiano-democratici e cristiano-sociali bavaresi ritenevano la proposta troppo onerosa e mettevano in discussione la questione dei parametri di valutazione dei destinatari della pensione minima: adesso, secondo il testo approvato dall’esecutivo, si procederà unicamente ad una valutazione dei redditi dei richiedenti. L’assegno pieno lo otterrà solo il pensionato che attualmente arriva ad un massimo di 1250 euro mensili. Nel caso di coppie sposate e persone legate da unioni civili il limite sarà 1950 euro complessivi. Saranno per il 70% le donne i destinatari della cosiddetta pensione minima, la cui entità viene calcolata ed erogata in modo automatica: non è necessario, in sostanza, presentare domanda.