Dopo 14 giorni di quarantena, i passeggeri che sono risultati negativi al test per il nuovo coronavirus e non mostrano sintomi della malattia hanno iniziato a lasciare la nave da crociera Diamond Princess che ha registrato oltre 500 casi di contagio. Si prevede che circa 500 passeggeri sbarcheranno nelle prossime ore. L'operazione, secondo le autorità, potrebbe richiedere fino a tre giorni.
I primi passeggeri, appena usciti dalla nave, sono stati accolti dai funzionari del ministero della Salute giapponese, protetti da tute e maschere protettive, e sono stati accompagnati ai taxi e agli autobus in attesa del loro trasferimento in diversi punti della città.
A causa dell'enorme concentrazione mediatica intorno alla nave nella zona del porto di Yokohama dove è ormeggiata, le autorità hanno messo a punto un cordone di sicurezza per proteggere l'identità di coloro che si trovano a bordo.
Un totale di 542 persone sulla Diamond Princess è risultato positivo al coronavirus. Molti degli infetti che si trovavano sulla nave da crociera sono stati portati in centri medici e altre decine di persone risultate negative sono state rimpatriate nei loro rispettivi Paesi.
Dei circa 3.100 passeggeri e membri dell'equipaggio rimasti sulla nave, gli anziani sono stati i primi a poter lasciare la Diamond Princess. Lo sbarco continuerà fino a venerdì. Le autorità giapponesi continueranno a monitorare lo stato di salute di tutti coloro che lasceranno la nave da crociera, compresi quelli risultati finora negativi.
Un volo partito da Ciampino
È partito poco dopo la mezzanotte di martedì, dall'aeroporto romano, diretto per il Giappone, il volo con a bordo il personale medico che raggiungerà gli italiani della Diamond Princess. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, su Facebook: "Vi assicuro - dice Di Maio - che riporteremo in Italia i nostri connazionali il prima possibile".
"Ho ringraziato personalmente - prosegue il ministro che si è recato a Ciampino per presenziare alla partenza dell'aereo - tutte le donne e gli uomini che con generosità e immensa professionalita' sono partiti, con un preavviso di poche ore, mettendosi al servizio dei nostri connazionali. Grazie di cuore a tutti per l'impegno"
Gli italiani che si trovano sulla Diamond Princess saranno presi in carico dallo Spallanzani? "Questo non dipende da noi, dovete chiedere al ministero e all'autorità militare, non dipende noi. Noi siamo comunque pronti ad accoglierli". Così ha risposto il direttore sanitario dell'Istituto romano, Francesco Vaia, a margine della lettura del bollettino medico diramato oggi dall'ospedale.
Accertati 79 nuovi casi di contagio a bordo della nave da crociera
Sono stati accertati 79 nuovi casi di contagio da Covid-19 a bordo della nave da crociera Diamond Princess, il che porta a 621 il totale delle persone che hanno contratto il virus. Lo ha reso noto il governo giapponese.
"Titolo razzista". Pechino ritira l'accredito a un giornalista del Wsj
Il governo di Pechino è irritato dalla copertura giornalistica data dell'attuale crisi dal blasonato quotidiano finanziario statunitense. Il portavoce ha detto che nell'articolo "si calunniavano" gli sforzi messi in atto per contenere l'epidemia. Ha anche definito "inaccettabili" le nuove regole imposte a cinque organi statali cinesi (Xinhua, Cgtn, China Radio International, China Daily e Giornale del Popolo), che in Usa sono stati assimilati a missioni diplomatiche perché considerati di fatto propaganda.
"Gli Stati Uniti si sono sempre vantati della loro libertà di stampa. Ma interferiscono con il corretto funzionamento dei media cinesi negli Stati Uniti e ostacolano il loro lavoro", ha affermato Geng Shuang, il portavoce del ministero degli Esteri. "Ci riserviamo il diritto di rispondere nel contesto di questo caso", ha aggiunto il portavoce
Per Morgan Stanley il Pil cinese può frenare fino al 3,5%
La crescita del Pil in Cina potrebbe frenare a +3,5% nel primo trimestre, per l'impatto del coronavirus. Lo stima, secondo la Cnbc, Morgan Stanley, secondo la quale la produzione manifatturiera in Cina è ripartita solo al 30-50% delle sue normali capacità. Finora il numero dei morti in Cina è salito a oltre 2.000 unità dopo che altre 132 persone sono decedute nella sola provincia di Hubei, epicentro dell'epidemia.
Nel suo aggiornamento quotidiano, la commissione sanitaria della provincia ha anche riportato 1.693 nuovi casi di persone infettate dal virus, portando il numero totale di casi nella Cina continentale oltre quota 74.000. Secondo Morgan Stanley le fabbriche cinesi torneranno al 60-80% delle loro capacità soltanto a metà marzo.
Per la prima volta i guariti superano i nuovi contagi da coronavirus
Il numero di pazienti guariti dal coronavirus ha superato per la prima volta i nuovi casi di contagio in Cina. Lo rivelano gli ultimi dati diffusi dalla Commissione Nazionale per la Sanità di Pechino relativi alla giornata di ieri, quando sono stati rilevati 1.749 nuovi casi di contagio in Cina, mentre i pazienti guariti dal virus e dimessi dalle strutture ospedaliere sono stati 1.824.
In totale il numero di pazienti guariti dal virus dall'inizio dell'epidemia è di 14.376 e i nuovi casi di contagio in Cina - al di fuori della provincia dello Hubei, la più colpita dalla malattia - sono 56, in calo per il quindicesimo giorno consecutivo.
Fca, Generale Motors e Toyota riaprono le fabbriche in Cina
General Motors (Gm), Fca e Toyota fanno sapere di aver iniziato a riavviare la produzione in Cina, dopo le lunghe interruzioni legate alle festività del capodanno cinese e ai timori per la diffusione del coronavirus. Lo rende noto la tv Cnbc. Il portavoce di Fca, Michael Palese, conferma che che lo stabilimento della compagnia a Guangzhou, a centinaia di miglia a sud dall'epicentro del coronavirus a Wuhan, ha ripreso la produzione questa settimana. Il secondo impianto di assemblaggio della società in Cina "dovrebbe riprendere presto le attività ", ha detto in una e-mail. General Motors "ha avviato il processo di ripresa della produzione", all'interno di un percorso di due settimane che interesserà i suoi 15 impianti. La compagnia Usa non ha voluto precisare quanti impianti in Cina stanno riaprendo. Un portavoce di Toyota annuncia che tre dei suoi quattro stabilimenti in Cina stanno cominciando a gestire dei singoli turni questa settimana. "La nostra priorità - spiega il portavoce in una email - continua ad essere la sicurezza sul posto di lavoro e riprenderemo le normali operazioni non appena sarà ritenuto sicuro e appropriato"