Nel caos della Turingia arriva una proposta che di sicuro nessuno si aspettava: Bodo Ramelow - l'ex presidente di sinistra radicale del Land tedesco-orientale, la cui rielezione stata affossata dal voto-blitz dell'Afd insieme alla Cdu e ai liberali - ha ipotizzato un accordo secondo il quale come prossima governatrice venga eletta una autorevole esponente cristiano-democratica, Christine Lieberknecht.
Una mossa con cui, secondo il popolare leader della Linke in Turingia, si potrebbe uscire dallo stallo che ha già avuto un impatto pesante sulla politica nazionale (primo fra tutte le dimissioni della leader nazionale della Cdu, Annegret Kramp-Karrenbauer, con annessa rinuncia a correre come candidata cancelliera) dopo quella che, in Germania, è stata definita la "rottura degli argini", ossia la collaborazione dei partiti tradizionali, sinora sempre esclusa, con l'ultradestra. Tra l'altro, l'Afd in Turingia è rappresentata, dalla sua corrente piu' nazionalista, quella guidata dal controverso Bjoern Hoecke.
In effetti, la proposta di Ramelow ha smosso le acque. Il mandato di Lieberknecht - che peraltro aveva preceduto lo stesso esponente della Linke alla presidenza del Land - sarebbe di natura "transitoria", una specie di governo tecnico con soli tre ministeri che servirebbe ad avviare il percorso per le elezioni anticipate.
Ramelow se n'è uscito con la sua idea durante il vertice di ieri sera della Linke con l'Spd, i Verdi e parti della Cdu. Ad affiancare la nuova presidente sarebbe il ministro alla Giustizia, quelle delle Finanze e un capo di gabinetto: questo esecutivo avrebbe la durata di soli 70 giorni per poi "rimettere l'incarico nelle mani dei cittadini".