Pochi semplici adattamenti nella traiettoria di volo degli aerei potrebbero ridurre notevolmente l'impatto climatico dei voli. Questo è quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori dell’American Chemical Society, i cui risultati sono stati pubblicati su ACS Publications. Stando a quanto sostengono gli scienziati, quando gli aeromobili in altitudine di crociera emettono particelle di carbonio da una combustione incompleta si generano delle scie individuabili da terra, che rappresentano una non indifferente fonte di inquinamento atmosferico.
Le scie solitamente durano solo pochi minuti, a meno che l'atmosfera non sia sovraccarica di ghiaccio, causando in questo caso la formazione di addensamenti che possono essere visibili per 18 ore. Il team di ricerca, guidato da Marc Stettler dell'American Chemical Society, ha combinato modelli di analisi preesistenti con un modello ad hoc realizzato per stimare le caratteristiche e l'impatto climatico delle singole scie di volo, basandosi su informazioni meteorologiche dettagliate per valutare strategie di mitigazione.
Secondo gli scienziati, l'80 per cento del riscaldamento causato attualmente dalle scie potrebbe essere ricondotto a un semplice 2,2 per cento dei voli, mentre facendo volare l'1,7 per cento degli aerei ad una quota di circa 600 metri più bassa sarebbe possibile limitare notevolmente la formazione di scie di condensazione, riducendo così il loro effetto di riscaldamento del 59,3 per cento.
Sfortunatamente, le deviazioni possono anche rendere meno efficienti le rotte di volo, portando ad un aumento delle emissioni di CO2, per questo secondo i ricercatori è essenziale selezionare i voli che causano scie più riscaldanti e apportare solo piccoli cambiamenti di altitudine, in modo da ottenere una differenza positiva tra il guadagno in emissioni di scie e l'aumento della produzione di CO2. "A lungo termine, se anche i motori convenzionali venissero sostituiti con motori a combustione più pulita, l'impatto complessivo della scia potrebbe essere ridotto del 91,8 per cento", affermano i ricercatori.
Il team di ricerca, guidato da Marc Stettler dell'American Chemical Society, ha combinato modelli di analisi preesistenti con un modello ad hoc realizzato per stimare le caratteristiche e l'impatto climatico delle singole scie di volo, basandosi su informazioni meteorologiche dettagliate per valutare strategie di mitigazione. Secondo gli scienziati, l'80 per cento del riscaldamento causato attualmente dalle scie potrebbe essere ricondotto a un semplice 2,2 per cento dei voli, mentre facendo volare l'1,7 per cento degli aerei ad una quota di circa 600 metri più bassa sarebbe possibile limitare notevolmente la formazione di scie di condensazione, riducendo così il loro effetto di riscaldamento del 59,3 per cento.
Sfortunatamente, le deviazioni possono anche rendere meno efficienti le rotte di volo, portando ad un aumento delle emissioni di CO2, per questo secondo i ricercatori è essenziale selezionare i voli che causano scie più riscaldanti e apportare solo piccoli cambiamenti di altitudine, in modo da ottenere una differenza positiva tra il guadagno in emissioni di scie e l'aumento della produzione di CO2. "A lungo termine, se anche i motori convenzionali venissero sostituiti con motori a combustione più pulita, l'impatto complessivo della scia potrebbe essere ridotto del 91,8 per cento", affermano i ricercatori.