Il nuovo governo libanese è nato, e si impegna ad avviare un dialogo con i manifestanti che negli ultimi tre mesi sono scesi in strada contro il carovita e la corruzione.
"Il mio governo - ha detto il premier Hassan Diab dopo l'annuncio presidenziale dell'esito positivo dei negoziati in corso da un mese - rappresenta le esigenze dei manifestanti".
L'esecutivo "si adopererà per venire incontro alle richieste per una magistratura indipendente, il recupero dei soldi rubati e la lotta contro i guadagni illegali".
Al di là delle intenzioni manifestate, il governo, in cui e' dominante la presenza di Hezbollah, dovrà darsi molto da fare per conquistare la fiducia dei libanesi, che indicano la composizione dell'esecutivo, in cui hanno trovato posto numerosi tecnici, un modo per tenere al potere i clan familiari e religiosi che hanno in mano da tempo il Paese dei cedri.
In particolare, il 61 enne Diab dovrà dimostrare di saper rimettere in piedi l'economia, che sta crollando, per prima cosa sboccando i miliardi di dollari dei donatori di aiuti della comunità internazionale.