La capitale sudanese Khartoum è stata scossa da un pesante conflitto a fuoco dopo che diversi agenti dell'Agenzia di sicurezza nazionale, ex braccio armato del presidente Omar al Bashir, hanno dichiarato l'ammutinamento e si sono ribellati a una riforma dell'apparato di sicurezza. Almeno cinque persone sono rimaste ferite e diverse strade sono state bloccate da mezzi blindati dell'esercito intervenuto per sedare la rivolta.
Gli spari sono scoppiati nelle basi dell'agenzia nelle aree di Riyadh e Nord Khartoum. In seguito la zona è stata circondata dai carri armati dell'esercito. "I soldati dei centri operativi dell'intelligence hanno iniziato una ribellione in alcune parti della capitale", ha spiegato il portavoce del governo Faisal Mohamed Saleh alla televisione di Stato.
Alcuni di loro - ha spiegato - sono usciti per le strade, hanno allestito barricate e aperto il fuoco in aria. "Questo è accaduto perché quei soldati hanno respinto la quantità di denaro che hanno ottenuto per la loro pensione".
Il principale accusato per la rivolta è l'ex capo dell'intelligence. "Quello che è successo oggi è un piano di Salah Ghosh e di alcuni altri ufficiali", ha dichiarato il generale Mohamed Hamdan Daglo, a capo delle unità di intervento rapido dell'esercito. Ghosh, una figura chiave del regime di Bashir, si era dimesso pochi giorni dopo la caduta del vecchio regime.
Il movimento di protesta, le Forze per la libertà e il cambiamento, ha invitato i residenti a mantenere la calma. "Chiediamo al nostro popolo di essere calmo e di non dare la possibilità a coloro che vogliono trascinare la nostra patria in uno spargimento di sangue", ha concluso.