Uno scrittore di grande successo, cinquantenne e una ragazzina di appena 14 anni. La pubblicazione del libro "Il consenso" della scrittrice Vanessa Springora, oggi 47enne, ha scatenato una bufera di prima grandezza intorno Gabriel Matzneff, nei confronti del quale la procura parigina ha aperto oggi ufficialmente un'inchiesta.
L'accusa ipotizzata è gravissima: violenza sessuale e abuso di una minore di età inferiore a 15 anni, e si cerca di capire se vi siano anche altre possibili vittime. E questo ad appena un giorno dall'uscita del libro nel quale Springora - oggi direttrice della casa editrice Julliard - descrive per la prima volta pubblicamente la relazione che lei ebbe oltre 30 anni fa con Matzneff.
E l'effetto non è solo un'immediata azione giuridica, ma anche un dibattito-tsunami su quelle che sarebbero le connivenze dell'elite intellettuale francese intorno a forme di abuso assolte - questa l'accusa - dall'anti-moralismo del genio letterario, sulla scia di altri casi analoghi, in primis quelli che vedono coinvolti a diverso titolo due giganti del cinema come Roman Polanski e Woody Allen.
Lo stesso Matzneff nei suoi scritti ha più volte affrontato apertamente il tema delle relazioni con i giovanissimi: "Quel che mi rapisce non è tanto un genere sessuale o un altro, ma l'estrema gioventù, quella tra i 10 e i 16 anni di vita, che a me pare essere il vero terzo sesso", scrisse per esempio in un testo del 1974.
Matzneff è un autore molto rispettato, in Francia, vincitore di numerosi premi tra cui il Prix Renaudot, mentre sono ben popolari i suoi libri che hanno come protagonista il personaggio di Nil Kolytcheff. Ha collaborato negli anni con numerose testate di vario orientamento politico, da Le Figaro a Le Monde, passando da La Presse Litteraire a Le Point.
Ortodosso di religione, ha compiuto studi approfonditi sulla storia di Roma antica, ed è stato ampiamente pubblicato, tra gli altri, dalla prestigiosa casa editrice Gallimard. La questione è che la sua pedofilia è tutt'altro che una scoperta odierna: per tutta la vita avrebbe avuto rapporti sessuali con decine di bambini e ragazzine tra gli 8 i 16 anni, anche come turista sessuale in Thailandia. Se non altro, è quello che ha raccontato lui stesso nella sua vasta opera letteraria. Eppure il libro di Vanessa Springora è arrivato come una tempesta, prima ancora del suo approdo nelle librerie francesi.
La donna racconta che lo incontrò ad una cena alla quale partecipò insieme alla madre. Lo scrittore, già famoso, iniziò a corteggiarla regolarmente. Lui le parloò, così scrive oggi Vanessa, del suo desiderio per lei e del "bisogno di averla". Springora acconsentì, e presume "di aver condiviso tale desiderio", che finì per condizionare pesantemente tutta la sua vita successiva, tra paure distruttive, depressioni, ansie in tutte le relazioni successive. "Come ammettere che hanno abusato di te quando non puoi negare di aver dato il tuo consenso, quando hai sentito il desiderio di quell'adulto che si è affrettato a trarne vantaggio?", si chiede Vanessa nel libro.
Non solo. In un'intervista a Le Parisien, la scrittrice spiega: "Si tratta di un uomo del quale mi ero profondamente innamorata, ed è una cosa durata a lungo, finchè non ho riconosciuto che nel suo amore c'era qualcosa che non tornava". Qualcosa di "patologico e sistematico", dice oggi Springora. Matzneff, tuttavia, non è rimasto in silenzio. In una lettera aperta al giornale L'Express, lo scrittore accusa la donna di volerlo infilare in uno stesso calderone con Polanski e Allen: "Utilizzando un pesante linguaggio psicanalitico, lei cerca di dipingermi come un perverso, un manipolatore, un predatore, uno sporcaccione. Non leggerò questo libro. Se contiene quello che mi viene detto, ne rimarrei troppo ferito".
Nella lettera, lo scrittore ricorda una missiva scritta all'epoca dalla ragazzina: "Tu sei il mio primo amante, il mio tenero iniziatore tu mi hai aperto gli occhi, io sono nata tra le tue braccia". L'anziano scrittore oggi parla di "attacchi ingiusti ed eccessivi" e rivendica "la bellezza dell'amore". Il fatto è che oggi finisce sul banco degli imputati un'intera generazione di intellettuali francesi.
Nel 1977 Matzneff pubblicò su Le Monde - giornale sul quale aveva una propria rubrica - una sorta di appello nel quale si chiedeva l'assoluzione di tre uomini incarcerati per aver fatto sesso con ragazze e ragazzi di 13 e 14 anni: una petizione firmata, tra gli altri, da intellettuali come Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir, Gilles Deleuze, Roland Barthes e Jack Lang. Praticamente la 'crema de la creme' del mondo intellettuale francese.
Oggi il clima è sicuramente un altro. Il ministro francese alla Cultura, Franck Riester, avverte senza mezzi termini che "avere un'aura letteraria non significa certo avere una garanzia d'impunita'". Sui social media circola un vecchio video di un'intervista in cui Matzneff parla apertamente del proprio appetito sessuale nei confronti dei minori. Il colloquio era condotto dalla star dei critici letterari, Bernard Pivot: che oggi, per quell'apparizione, è finito pure lui nella bufera. Su Twitter il giornalista cerca di difendersi: la sua indulgenza di allora dipendeva dal fatto che "era un'altra epoca", in cui "la letteratura passava davanti alla morale. Oggi la morale passa davanti alla letteratura. Dal punto di vista della morale, è un progresso".