Spopola sul web, rilanciata dai social network, la performance di un gruppo di femministe cilene con un messaggio potente contro la violenza machista. 'El Violador eres Tù' è l'inno nato da quattro donne del collettivo femminista "Las Tesis", originarie del porto cileno di Valparaiso.
Un'esibizione, nata con un profilo basso ma che ha contagiato migliaia di donne che l'hanno replicata dalla Francia alla Turchia, dalla Spagna al Perù. La canzone è scritta in spagnolo e la performance, esibita in decine di piazze in tutto il mondo, è stata ritmata da decine di migliaia di donne, disposte l'una accanto all'altra in fila e con la voce ferma.
I video sono ormai virali, ma hanno cominciato a circolare il 20 novembre, con la prima performance nelle strade di Valparaiso, a 120 km da Santiago. Cinque giorni dopo, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, un gruppo di donne ha recitato l'inno di fronte al Palacio de la Moneda, sede dell'esecutivo cileno.
Da quel momento la canzone ha fatto il giro del mondo, replicata per le strade di Londra, Parigi, Santo Domingo, Bogotà, Buenos Aires, New York e Città del Messico in una chiara sfida alla cultura machista. "E non è stata colpa mia, nè dove ero nè come mi sono vestita", recita il coro, che denuncia come le donne non siano mai colpevoli di subire violenze sessiste; e punta l'indice contro le istituzioni pubbliche con slogan come "lo Stato oppressivo è un maschio stupratore" e "lo stupratore sei tu, sono il pacos (polizia), i giudici, lo Stato, il presidente".
Quasi due settimane dopo la sua prima uscita, il gruppo che l'ha creato (Sibila Sotomayor e Dafne Valdes, la designer Paula Cometa e Lea Caceres, tutte di 31 anni) sono sorprese dall'impatto globale della loro proposta, ma non dal modo in cui è stata trasformata in un messaggio universale.
"Apparentemente, in tutto il mondo percepiamo le stesse sensazioni sui nostri corpi e le stesse esperienze di vita; e alla fine questo si trasforma in una grande canzone", hanno commentato le quattro in una nota pubblicata sul settimanale cileno The Clinic.