E' ufficiale. Michael Bloomberg è in corsa per la Casa Bianca come democratico. "Corro per la presidenza per battere Donald Trump e ricostruire l'America", ha annunciato il magnate dei media 77enne. "Trump rappresenta una minaccia esistenziale per il nostro Paese e per i nostri valori. Se vincesse un altro mandato, potremmo non riprenderci piu' dal danno".
Da settimane si attendeva la conferma ufficiale della discesa in campo accanto ai Dem del magnate 77enne. Venerdì aveva presentato la candidatura formale alla Fec (Federal Election Commission), l'autorità Usa per le elezioni, un atto dovuto dopo che si era candidato alle primarie Dem in Alabama, Arkansas e Texas ma a cui mancava ancora l'ufficialità della decisione finale.
"Un ragazzino delle medie che è stato bravo"
Nel video di un minuto che ufficializza la sua candidatura, Bloomberg viene "Un ragazzino della classe media che è stato bravo", ovvero come uno che ha saputo costruire il suo impero dal nulla. L'espressione è volta a marcare la differenza con Trump che, stando a quanto disse Bloomberg durante la convention democratica del 2016, ha iniziato la sua scalata "con il primo milione regalo di papà". La sua campagna elettorale, per la quale ha già speso 30 milioni di dollari in spot, sarà autofinanziata, perché lui "non può essere comprato", assicurano dal suo entourage.
Tutte le volte in cui ha filtrato con la presidenza
Bloomberg aveva flirtato con la presidenza già nel 2016, come indipendente. Lo scorso anno si era iscritto al partito dell'Asinello per sondare il terreno alla primarie dem ma a marzo rinunciò. "Penso che avrei battuto Donald Trump all'elezione generale ma riconosco la difficoltà di vincere la nomination democratica in un campo così affollato", spiegò il magnate dei media 77enne, bianco, moderato conservatore, vicino a Wall Street ed iscritto ad un partito dalla base sempre più liberal, giovane e aperta alla diversità. Ci ha ripensato perché ritiene che non vi sia in campo nessun dem con la stoffa per surclassare Trump alle urne a novembre del 2020.
Chi è Michael Bloomberg
Bloomberg ha fatto la sua fortuna con la societaàche porta il suo nome, un impero dell'informazione e dei dati finanziari utilizzato in tutto il mondo da banchieri, analisti, operazioni di trading azionario. Dopo il successo imprenditoriale si è buttato in politica. Si è candidato a sindaco di New York nel 2001, correndo come repubblicano in una città notoriamente democratica. E' stato non solo eletto ma anche riconfermato per altre due volte alla guida della città, fino al 2013. Durante il suo secondo mandato, abbandonò il partito repubblicano diventando indipendente.
Con un patrimonio stimato in 54,4 miliardi di dollari, si trova all'ottavo posto nella classifica dei miliardari di Forbes. Nasce a Boston nel 1942 con la finanza nel Dna: è figlio di un contabile. Si laurea nella prestigiosa Johns Hopkins University e, nel 1966, consegue un Mba a Harvard. Approda a Wall Street con la Salomon Brothers, diventandone partner nel 1972.
Nel 1968 fonda la Bloomberg Lp di cui controlla l'85%. Conservatore sul fronte economico, sostiene istanze liberal sui temi sociali e ambientali. Ha lanciato Beyond Carbon,la più grande organizzazione mobilitata contro i cambiamenti climatici, in netto contrasto con Trump. Per la sua attività di filantropo, si è aggiudicato la terza posizione nella classifica elaborata da Forbes e Shook Research sui principali 50 donatori d'America.