La Cina vuole fare ordine "urgente" a Hong Kong, lasciando la comunità internazionale in ansia per il timore di una nuova Tien'anmen, mentre gli studenti nei campus si preparano a una nuova battaglia con la polizia. A parlare per la prima volta in modo diretto del caos nella ex colonia britannica, che ha visto la morte di due persone, è stato il presidente cinese Xi Jinping, a Brasilia per il vertice dei Paesi Brics, l'acronimo che racchiude le economie emergenti di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica.
"La determinazione del governo cinese a salvaguardare la sovranità nazionale, la sicurezza e gli interessi di sviluppo - ha detto - è irremovibile". "Le continue attività criminali violente a Hong Kong - ha aggiunto il presidente cinese - hanno calpestato seriamente lo stato di diritto e l'ordine sociale, seriamente minacciato la stabilità e la prosperità della città, e seriamente messo alla prova il modello 'un Paese, due sistemi'" che regola il rapporto tra Hong Kong e Pechino
Le sue parole, che potrebbero preludere a un intervento armato, sono arrivate in in momento di tensione altissima, quando nei campus universitari molti studenti e manifestanti si apprestano alla guerriglia con la polizia, mentre si diffondono le voci di un possibile coprifuoco nel fine settimana.
Sia alcuni media di Hong Kong che il tabloid cinese Global Times avevano dato per certa la misura, e la notizia era stata ripresa a livello internazionale. Il giornale di Pechino, affiliato al Quotidiano del Popolo, organo di stampa del Partito Comunista Cinese, ha però cancellato il tweet in cui la annunciava come imminente. Il direttore della testata, Hu Xijin, ha spiegato la decisione. "L'informazione non è sufficiente per supportare questa notizia esclusiva", ha scritto. "Ho richiesto di eliminare il tweet". La notizia è stata smentita in via ufficiale anche dalla polizia.