La Corte suprema indiana ha dato il via libera alla costruzione di un tempio indù in un sito sacro oggetto di una disputa storica con i musulmani. Si tratta del sito di Ayodhya, nel nord del Paese, teatro nel 1992 di una rivolta dei nazionalisti indù che oggi fanno riferimento al premier, Narendra Modi.
Nelle violenze fu distrutta una moschea antica di circa 460 anni che i musulmani, ha ancora decretato il tribunale, dovranno ricostruire su un altro terreno. La sentenza, che segna una vittoria giuridica e politica per il nazionalismo, era attesa in un clima di altissima tensione settaria nel Paese.
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