L'attentato contro una moschea a Bayonne, nel sud-ovest della Francia ha visto come protagonista un 84enne estremista di destra, ex candidato del Front National alle elezioni regionali. L'uomo ha sparato e ferito gravemente due uomini settantenni che lo hanno visto mentre tentava di dar fuoco al portone del luogo di culto. Il governo francese ha espresso "solidarietà" ai musulmani.
Nel 2017 la moschea era già stata bersagliata con due bottiglie molotov e nel 2015 c'era stato un altro attacco incendiario. Il presidente, Emmanuel Macron, ha condannato "con fermezza l'attacco atroce perpetrato di fronte alla moschea di Bayonne" e ha avvertito che "la Repubblica non tollererà mai l'odio".
In un tweet il titolare dell'Eliseo ha assicurato che sarà fatto di tutto per "proteggere i compatrioti di fede musulmana" e "per punire gli autori" dell'attacco. "Nell'attuale clima di demonizzazione dell'Islam e dei musulmani, non sorprende che si verifichino simili azioni", ha denunciato il presidente dell'Osservatorio nazionale contro l'islamofobia, Abdallah Zekri, che ricopre anche l'incarico delegato generale del Consiglio francese della fede musulmana.
L'ottuagenario ha sparato quando due uomini, di 74 e 78 anni, lo hanno sorpreso nel pomeriggio mentre stava cercando di dare fuoco alla porta della moschea di Bayonne, ha spiegato la polizia. Le vittime sono state portate in un vicino ospedale con gravi ferite, mentre il sospetto è stato successivamente arrestato vicino a casa sua. Aveva anche dato dato fuoco a un'auto parcheggiata davanti alla moschea. La polizia ha identificato l'uomo come Claude Sinke, e ha detto che aveva ammesso di essere l'attentatore.