Seconda notte di coprifuoco a Santiago del Cile e in diverse città della regione metropolitana. Lo ha annunciato il capo della Difesa nazionale, Javier Iturriaga. Il coprifuoco sarà in vigore dalle 19:00 di oggi domenica (la mezzanotte ora italiana) fino alle 06:00 di domani. "Chiedo a tutti di andare a casa e di trascorrere una giornata il più possibile normale". Migliaia di militari sono dispiegati nelle strade di Santiago del Cile, ma lo stato di emergenza decretato in cinque regioni del Paese e il coprifuoco non impediscono saccheggi e violenze.
I danni alla metropolitana
"La diagnosi è molto dolorosa. È molto probabile che alcune linee rimarranno paralizzate per settimane, e le linee 4 e 4A potrebbero essere mesi senza lavorare", lo ha detto il responsabile della metropolitana di Santiago del Cile Louis de Grange, che ha fornito dettagli sulla strategia del sistema di trasporto per riprendere le operazioni dopo gli attacchi che hanno subito una serie di stazioni negli ultimi giorni.
"Il valore della ricostruzione della metropolitana è incalcolabile. Il danno sta superando i 300 milioni di dollari", ha spiegato l'ingegnere in una conversazione con Mesa Central de Canal 13. "Ci vorranno mesi prima che ci sia una mobilità normale. L'aspetto fondamentale e' che vi siano le condizioni di sicurezza per avviare la ricostruzione. Faremo progressi su molti aspetti della sicurezza. Dobbiamo chiarire che abbiamo un pannello di sicurezza, ma sono focalizzati sui passeggeri, non su possibili atti di vandalismo", ha continuato.
De Grange ha detto che "domani (lunedì) sarà il più complesso nella storia del trasporto metropolitano" e ha aggiunto che la priorità degli accordi e' la linea 1, nonostante il fatto che ci sono stazioni che possono essere chiuse durante il suo funzionamento. "Anche se una parte della linea e' operativa, puo' saltare una stazione".
È a seguito di questi attacchi che venerdi' pomeriggio la rete metropolitana ha annunciato l'interruzione delle sue attività, misura che si e' estesa per tutto il fine settimana. De Grange ha assicurato che la Metro de Santiago farà "il massimo sforzo" affinché alcuni tratti possano essere operativi a partire da questo lunedì, ma che altre stazioni non saranno in grado di funzionare.
Gli scontri e il confronto
Coprifuoco e carri armati in strada, per la prima volta dalla dittatura di Pinochet, non sono riusciti a placare la rabbia popolare dei cileni, innescata proprio dall'aumento dei prezzi dei biglietti della metropolitana. Nella notte sono stati dati alle fiamme stazioni ed edifici. Durante il saccheggio di un supermercato, tre persone sono morte imprigionate dalle fiamme.
Il presidente, Sebastian Pinera, ha annunciato la sospensione dell'aumento delle tariffe e ha promesso un tavolo di confronto sul malessere di un Paese che solo pochi giorni fa aveva definito "un'isola felice".
Nella capitale Santiago è stato imposto un coprifuoco dalle 3 (ora italiana) a mezzogiorno di domenica, in risposta agli "eccessi verificatisi", ha affermato il generale Javier Iturriaga. Lo stato di emergenza e il coprifuoco sono entrati in vigore nelle prime ore di domenica anche nella provincia di Concepcion - regione di Biobio - nel sud, e nella regione centrale di Valparaiso dove i manifestanti hanno dato fuoco all'edificio di El Mercurio, il giornale più antico del Cile.
Davanti alla guerriglia nella capitale con i manifestanti che davano fuoco a ogni struttura, compresi gli autobus di linea, e saccheggiavano i negozi, Pinera ha deciso di fare il passo indietro e di sospendere l'aumento del prezzo del biglietto della metropolitana passato in breve tempo da 420 pesos (0,59 dollari) a 830 (1,17 dollari) con una serie di rincari. Decine di migliaia di passeggeri avevano iniziato a non pagare il servizio con un danno economico per il gestore stimato in 700 mila dollari.
Pinera vuole il dialogo ma non ha interlocutori
Il presidente ha promesso un tavolo di dialogo "ampio e trasversale" per affrontare la protesta, che al momento non ha leader identificabili o rivendicazioni precise. Pinera incontrerà i suoi ministri e altre autorità per discutere come affrontare una situazione. Anche la Camera dei deputati ha organizzato una sessione speciale questa domenica.
Nel quadro dello stato di emergenza che ha portato i militari in strada per la prima volta dal ritorno alla democrazia dalla fine della dittatura di Augusto Pinochet, nel 1990, carri armati e truppe pesantemente armate sono stati dispiegati nel pomeriggio nella centrale piazza Italia di Santiago. Lo schieramento di militari e 'carabineros' punta ad affrontare una rivolta nata dall'ultimo aumento ma che ha fatto eco alle richieste sociali, in un Paese con un'elevata disuguaglianza sociale. Anarchici, black-bloc e antagonisti hanno circondato i carri armati e alcuni di loro sono stati respinti con cariche dei militari.
Oltre all'interruzione della metropolitana, fiore all'occhiello della capitale usato da 2,8 milioni utenti ogni giorno, il servizio di autobus è rimasto temporaneamente sospeso dopo che almeno cinque mezzi sono stati bruciati nel centro di Santiago, lasciando i sette milioni di abitanti della capitale praticamente senza mezzi pubblici. In due giorni di rivolte, sono state danneggiate 78 stazioni della metropolitana.
Il day after di Santiago
Supermercati e centri commerciali di Santiago del Cile hanno annunciato che rimarranno chiusi questa domenica, per evitare saccheggi. Non c'è quasi nessun autobus in città e la metropolitana è ancora inutilizzata. Taxi e varie applicazioni mobili - le cui tariffe sono state altissime - sono stati praticamente l'unico modo per spostarsi in questa città di sette milioni di abitanti che ha subito due giorni di estrema violenza. Nel porto di Valparaiso, i vigili del fuoco continuarono a spegnere le fiamme dell'incendio che distrusse completamente un supermercato della città.
Al mattino, il centro di Santiago mostra immagini dantesche di distruzione: semafori a terra, resti di autobus bruciati, negozi saccheggiati e migliaia di pietre e bastoni per le strade dopo una serie di proteste che sono iniziate il venerdì in risposta all'aumento delle tariffe della metropolitana ma che in seguito hanno fatto eco a molte altre richieste sociali