Una coppia inglese ha speso circa 10 mila euro per soggiornare in struttura di Airbnb che non esiste. Pur di rendere indimenticabile la loro vacanza di due settimane a Ibiza, Ian e Denise Feltham non hanno badato a spese: bagno turco, vasca idromassaggio, pavimento in marmo e spiaggia a due passi. Persino i loro due Yorkshire se la sarebbero spassata in una cuccia formato appartamento. Poco importa se per godere di questo superlusso avrebbero speso 9.610 sterline. Peccato, riporta la CNN, che la struttura non esista.
La coppia, di Chiswick, a ovest di Londra, si è fidata delle 37 recensioni (tutte positive) che ha trovato sul sito e delle foto che in realtà sono un collage di particolari di altre case del complesso Las Boas di Ibiza. Lo stesso staff assicura che una proprietà del genere non esiste tra i 40 appartamento del complesso.
La società che avrebbe gestito l’appartamento aveva anche inviato dei messaggi alla coppia, ma pochi giorni prima della partenza nessun dettaglio era ancora stato fornito alla coppia. Feltham aveva provato a contattare il numero di telefono dell’azienda, con sede in Thailandia, ma senza successo.
Alla fine, scrive TPI, l’uomo ha pensato di mandare in avanscoperta un suo amico che abita proprio a Ibiza. Questi si è recato nella struttura, ma la compagnia non aveva registrato nessuna prenotazione a suo nome. A quel punto Feltham ha contattato Airbnb, secondo cui il rimborso sarebbe stato possibile solo andando di persona alla struttura, senza che la camera fosse concessa loro.
Airbnb si è rifiutata di assumersi la responsabilità della stanza inesistente quando la coppia li ha contattati per la truffa. Solo quando il Times ha contattato Airbnb, l’appartamento è stato rimosso dalle offerte e la coppia ha ricevuto il rimborso completo.The Sun ha pubblicato la seguente dichiarazione di Airbnb: "La nostra gestione di questo problema è scesa al di sotto dei nostri soliti standard elevati e abbiamo contattato l'ospite per scusarci e rimborsarlo integralmente. Abbiamo sospeso la scheda mentre indaghiamo e continuiamo a lavorare con l'ospite per sistemare le cose”.