Il documento pubblicato questa settimana con i contenuti della conversazione del 25 luglio tra il presidente Usa, Donald Trump, e il collega ucraino, Volodymyr Zelensky, è stato definito una "trascrizione" ma non è corretto. Il 'memorandum di conversazione telefonica', anche noto con l'abbreviazione 'memcon', è più un rapporto alla lettera di una conversazione del presidente, ma i memcon non sono sempre parola per parola e per di più passano diversi livelli di revisione da funzionari di carriera apartitici (con esperienza nella Difesa o nella sicurezza nazionale), responsabili di monitorare h24 la Situation Room e da persone incaricate dalla politica; si tratta di un aspetto che, soprattutto nel caso della conversazione del 25 luglio, ha sollevato timori di manipolazioni e di un forte lavoro di editing.
Le telefonate alla Casa Bianca non vengono più registrate da quando, a metà degli Anni '70, dopo che il presidente Richard Nixon viene travolto dal Watergate, spiega al Washington Post Laurence Pfeiffer, ex direttore della Situation Room durante l'amministrazione Obama.
Gli incaricati a redarre i memcon annotano la conversazione contemporaneamente - chi a mano, chi al computer - stando o nello Studio Ovale o in altre sale riunioni. Ad ascoltare possono esserci il capo di gabinetto del presidente, il consigliere per la sicurezza nazionale, funzionari dei dipartimenti di Stato e Difesa e un membro del National Security Council (Nsc) con competenza sulla regione a cui appartiene l'interlocutore del presidente.
Dopo la chiamata, si paragonano i vari appunti e si concorda una versione unica del documento, che viene poi passato a membri di alto livello del Nsc e ad altri esperti che hanno ascoltato, che la correggono ulteriormente da eventuali refusi.
Per quanto riguarda la chiamata del 25 luglio - che doveva essere di routine a quanto ha riferito la talpa che ha fatto scoppiare lo scandalo - l'anomalia è che, una volta chiuso il documento, fotocopiato e distribuito ai funzionari alto livello alla Casa Bianca, gli avvocati del Counsel's Office hanno dato istruzioni di spostare il file nel network di computer sicuro, protetto da password, riservato alle trascrizioni che contengono segreti relativi alla sicurezza nazionale e informazioni classificate.
Non proprio il caso di una semplice telefonata di routine. Per trasferire il memcon di una telefonata dal normale sistema dove vengono archiviate al network protetto, serve una richiesta formale scritta almeno del capo di gabinetto o del consigliere per la Sicurezza nazionale, secondo fonti sentite dal Washington Post e che hanno lavorato sui memcon.