In una conferenza stampa congiunta il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il padrone di casa, Emmanuel Macron, danno sfoggio di concordia e unità al termine di un G7 che non sembrava partito con gli auspici migliori. Si sono però registrati indubbi progressi sui due principali fronti aperti tra Washington e Parigi, ovvero l'accordo sul nucleare iraniano da cui gli Usa sono usciti in modo unilaterale e la tassa sui colossi americani del digitale alla quale la Casa Bianca ha minacciato di rispondere con dazi sui vini francesi.
I leader del G7 hanno concordato che "l'Iran deve rispettare i propri obblighi sul nucleare: mai e poi mai dovrà avere l'arma nucleare e non deve minacciare la stabilità della regione", ha affermato Macron, auspicando che ci sia "nelle prossime settimane" un incontro tra Trump e il presidente iraniano Hassan Rohani. "Se si creano le circostanze giuste sarei d'accordo", ha affermato Trump, "nel frattempo devono giocare bene e non possono fare ciò che hanno detto che avrebbero fatto altrimenti ci sarà una reazione molto violenta quindi credo che faranno i bravi".
"Ho invitato il ministro degli Esteri iraniano Zarif da amico, prima di deciderlo ho avvisato il presidente americano. È stata una mia iniziativa e l'ho avvisato in anticipo", ha poi chiarito il capo dell'Eliseo in merito alla sorpresa che ha segnato il vertice di Biarritz.
Un vertice alla vigilia del quale "c'era molto nervosismo, tensione e conflittualità, invece abbiamo avuto uno spirito positivo e i nostri colloqui sono stati positivi, abbiamo fatto molte cose insieme in questi due giorni", ha affermato ancora il presidente francese, riferendo di progressi su diversi temi, come "biodiversità e digitale". A Biarritz "c'è stata grande unita'", il vertice "è stato un grande successo, saremmo rimasti a parlare ancora un'ora", ha detto invece Trump, facendo ancora un riferimento alle "fake news" sui disaccordi prima del vertice. "Penso che abbiamo trovato un ottimo accordo sulla web tax" per correggere "situazioni ingiuste e di concorrenza sleale", ha spiegato Macron.
Sui dazi Trump confida che Pechino cercherà un accordo
Capitolo dazi. "La Cina vuole un accordo commerciale con gli Stati Uniti a ogni costo perché è stata pesantemente colpita dai dazi e ha perso 3 milioni di posti di lavoro in poco tempo", ha dichiarato Trump, "gli Stati Uniti hanno raccolto dai dazi 100 miliardi di dollari e i prezzi non sono aumentati. Il presidente cinese (Xi Jinping) è un presidente brillante e una persona brillante, penso voglia un accordo perché non vuole perdere altri posti di lavoro".
"I colloqui in corso tra Cina e Stati Uniti hanno creato evidentemente incertezze che agitano mercati e investitori e durante i negoziati creano tensioni. La domanda è quale sarà l'esito di questi colloqui. Ecco perché pensiamo debba essere trovato un accordo", ha detto Macron, "Trump ha indicato chiaramente la sua volontà di trovare accordo. È mio auspicio profondo che si arrivi ad accordo perché sarebbe positivo per tutti. Ovviamente dovrà essere equilibrato da entrambi le parti per essere positivo per tutto il pianeta".
L'anno prossimo sarà di nuovo G8?
E saranno gli Stati Uniti a ospitare il prossimo vertice del G7, che per l'occasione potrebbe tornare G8. Sull'opportunità di un ritorno della Russia nel summit concordano sia Trump che Macron.
"Ciò che faccio, lo faccio perché lo ritengo giusto e non per interesse politico personale. Qualcuno ritiene che il ritorno della Russia al G7 sia buono. Io ritengo che debba tornare", ha detto Trump, "è stata una decisione di Barack Obama, perché Putin è stato più intelligente di lui in Medio Oriente e in Ucraina". Il presidente degli Stati Uniti si è detto disposto a invitare Putin nel 2020 ma "è un uomo orgoglioso, non so se accetterebbe l'invito".