Il braccio di ferro tra manifestanti per la democrazia a Hong Kong e la Cina vive in queste ore momenti di altissima tensione, con Pechino che definisce "terrorismo" le violenze degli attivisti e schiera i cannoni ad acqua per le strade dell'ex colonia britannica. Davanti a 5.000 manifestanti che hanno bloccato i terminal degli arrivi all'aeroporto internazionale con un sit-in che dura ormai da quattro giorni, le autorità hanno cancellato tutti i voli in partenza e in arrivo e hanno deciso la chiusura dello scalo fino a domani mattina.
Secondo quanto riferito dalla compagnia di bandiera, la Cathay Pacific, il blocco dei voli durerà fino a domani mattina, mentre le autorità aeroportuali stanno chiedendo ai passeggeri di lasciare i terminal al più presto.
Gli attivisti continuano a sfidare i divieti e accusano di eccessivo uso della forza la polizia, che ieri per la prima volta, durante una serie di scontri particolarmente violenti, ha lanciato lacrimogeni per disperdere la folla anche all'interno di una stazione della metropolitana, Kwai Fong. Gli animi si sono ulteriormente esasperati dopo il ferimento di una ragazza che rischia di perdere un occhio dopo essere stata colpita da proiettili a cuscinetto.
Sono subito diventati virali sui social i video della ragazza, che è stata operata. In segno di protesta e di solidarietà, i manifestanti riuniti all'aeroporto, oltre 5 mila secondo Kong Wing-cheung, soprintendente del dipartimento pubbliche relazioni della polizia, hanno un occhio coperto con una mascherina o una benda.
La Cina ha condannato le violenze dei dimostranti che, secondo le autorità hanno lanciato bottiglie molotov contro la polizia, avvertendo che questi atti sono considerati "terrorismo". "I manifestanti radicali di Hong Kong hanno ripetutamente usato strumenti estremamente pericolosi per attaccare i poliziotti, il che costituisce un grave crimine violento, e mostrano anche i primi segni di terrorismo", ha detto Yang Guang, il portavoce dell'ufficio affari di Hong Kong e Macao (Hkmao) del Consiglio di Stato. Atti che "calpestano lo stato di diritto e l'ordine sociale di Hong Kong", ha aggiunto.
E sotto la pressione di Pechino la Cathay Pacific ha avvertito i suoi dipendenti che potrebbero essere licenziati se "sostengono o partecipano alle proteste illegali". L'avvertimento è contenuto in un messaggio allo staff dell'amministratore delegato, Rupert Hogg, il quale ha intimato ai dipendenti in particolare di non sostenere o partecipare alle nuove proteste all'aeroporto internazionale dell'ex colonia britannica.