La Corte suprema austriaca ha chiuso definitivamente la lunga storia dell'acquisto della casa natale di Adolf Hitler, mettendo fine al contenzioso con la famiglia proprietaria dell'immobile: lo ha annunciato il ministero dell'Interno. La Corte ha avallato in ultima istanza la somma di 810.000 euro stabilita in appello per questa casa cittadina gialla del 17esimo secolo situata nel centro di Braunau-am-Inn, al confine con la Germania, dove nacque il fuhrer nel 1889.
L'ex proprietaria dell'edificio aveva ottenuto in primo grado che lo Stato pagasse la somma di 1,5 milioni di euro, importo ritenuto sproporzionato per l'edificio. Il governo aveva inizialmente stimato il valore in 310 mila euro.
Lo stato austriaco è diventato proprietario dell'immobile nel 2016 alla conclusione di una procedura di espropriazione che è servita a permettergli di controllare l'uso dell'immobile che puntualmente attira i neonazisti. Nel 1972 lo Stato era diventato inquilino dell'edificio e ci aveva fatto un centro per gli handicappati, categoria di popolazione che fu tra le prime vittime del regime nazista.
Ma la proprietaria, Gerlinde Pommer, nel 2011 aveva posto il veto a qualsiasi utilizzo del palazzo e aveva contestato in tutti i modi possibili il provvedimento di esproprio. Nel dare li''annuncio della fine della disputa, il ministero dell'Interno ha detto di avere intenzione di lanciare un concorso di idee per gli architetti per modificare l'edificio e donargli una nuova destinazione non legata al suo terribile passato.