Lanci di lacrimogeni, scontri, tensione, lanci di pietre e mattoni contro le forze dell'ordine in assetto anti-sommossa. Le proteste contro il governo di Hong Kong guidato da Carrie Lam stanno conoscendo un nuovo salto di qualità. Qualcuno parla di caos nel descrivere l'ottavo fine settimana di seguito di proteste nella Regione amministrativa speciale. In questo caso, in piazza si risponde all'assalto delle gang degli "uomini in bianco", domenica scorsa, ai manifestanti presso la stazione di Yuen Long, non lontano dal confine con la Cina. A detta dei dimostranti, il sospetto è che si tratti di di un assalto concertato dalle gang delle Triadi, la mafia cinese.
In quegli scontri ben 45 persone sono finite in ospedale, alcune in condizioni gravi. Dimostrazione effettiva dell'ennesima escalation di un conflitto che dura oramai da sette settimane. In quel caso la polizia è stata accusata di aver reagito "con troppa lentezza" alle violenze alimentando sospetti che si sia preferito chiudere un occhio su un attacco di fatto "pro-governo", in una forma di collusione tra l'amministrazione Lam e le gang delle Triadi. Ad oggi, le forze dell'ordine affermano di aver arrestato 12 persone e di queste 9 sarebbero legati a bande mafiose.
Oggi la manifestazione era iniziata pacificamente. Ma piccoli gruppi organizzati - alcuni con elmetti e scudi - hanno affrontato la polizia accusandola di proteggere proprio le Triadi. Le tensioni sono rapidamente cresciute, con pietre lanciate contro un furgone delle forze dell'ordine. Quest'ultime hanno risposto con i gas lacrimogeni, spingendo la folla a creare "muri di ombrelli" per difendersi, e sparpagliandosi ogni volta che nuove raffiche di lacrimogeni impregnavano l'aria, decidendo spesso di riparare nelle stazioni della metropolitana. In un secondo momento, la polizia di Hong Kong ha fatto anche uso di proiettili di gomma.
Il governo della Regione amministrativa speciale guidata da Carrie Lam ha fatto sapere che alcuni dei manifestanti si erano presentati con stanghe e scudi. Dopo vari scontri, sono state erette delle barricate, c'è chi portava caschi e maschere, qualcuno aveva portato racchette da sci. Stando alle fonti ospedaliere, almeno 9 persone hanno riportato ferito, 5 in condizioni gravi. Un nuovo confronto si è registrato nella stazione centrale, quando gli agenti sono piombati su manifestanti a manganellate, procedendo a numerosi arresti.
A detta degli osservatori, dopo che milioni di persone erano scese in strada - all'inizio contro la legge sull'estradizione, poi allargando le richieste a nuove riforme democratiche e contro l'erosione delle libertà individuali sull'altare dei rapporti con Pechino - la situazione a Hong Kong sembra oramai entrata in una fase di stallo. A tempo record sui social media sono comparsi messaggi che invitavano a "fare shopping" in quella zona, oppure a partecipare a partite collettive di Pokemon Go: il messaggio in codice è stato colto al volo, con migliaia di persone che si sono unite alla marcia, non autorizzata, mentre tutt'intorno i negozi chiudevano i battenti oppure si barricavano. "Ognuno è arrivato qui di propria iniziativa", dice all'Afp un infermiere, "ed io non credo si tratti di una manifestazione illegale: sono venuto semplicemente come un individuo che vuole spiegare il proprio punto di vista".
Una donna, soprannominata Cheung, afferma di voler mostrare "che gli abitanti di Hong Kong non scappano terrorizzati". Venerdì migliaia di persone avevano manifestato nella hall d'ingresso dell'aeroporto internazionale, cercando di far comprendere anche agli stranieri i motivi della propria protesta. E per domani è prevista un'altra marcia in un distretto in cui la settimana scorsa erano stati lanciati i lacrimogeni e proiettili di gomma. La polizia ha concesso un permesso per una generica manifestazione, vietando però che trasformi in un corteo. L'appuntamento con nuovi scontri è praticamente certo.