Huawei potrebbe dover licenziare centinaia di dipendenti dai suoi centri di ricerca negli Stati Uniti a causa delle restrizioni imposte dal governo ai prodotti del colosso. A darne l’annuncio è stato il Wall Street Journal, le cui fonti parlano addirittura di 850 posti a rischio. Tuttavia, per il personale cinese impiegato nella sede americana del Futurewei - il centro di ricerca statunitense dell’azienda - ci sarebbe la possibilità di mantenere il proprio lavoro, a patto che i dipendenti siano disposti a tornare in Cina.
I problemi per la società cinese sono iniziati a maggio, quando Trump ha firmato un ordine esecutivo che proibisce alle società statunitensi di utilizzare apparecchiature di telecomunicazione di “avversari stranieri”, ritenute un “rischio inaccettabile” per la sicurezza nazionale. Così Huawei è finita nella lista delle società attenzionate da Washington, i cui prodotti possono essere acquistati solo previo consenso del governo americano.
Nel timore che le tecnologie per le telecomunicazioni cinesi (in particolare quelle per il 5G) possano mettere in pericolo la sicurezza degli Stati Uniti e gli equilibri internazionali, Washington ha anche chiesto ai suoi alleati di adottare misure simili.
Cosa è il Futurewei
Con sede a Santa Clara, in California, il Futurewei è un centro di ricerca fondato dalla società cinese negli Stati Uniti, che vanta più di duemila brevetti. Con centinaia di dipendenti e ricercatori, l’azienda si è creata negli anni una rete di rapporti con le principali università americane, con le quali ha stipulato rapporti commerciali e accordi per la ricerca. Secondo quanto riportato da Reuters, le stesse università starebbero facendo marcia indietro, a causa delle misure restrittive imposte da Washington. Per evitare di dover chiudere i propri laboratori, da tempo Futurewei ha iniziato un processo di separazione dalla casa madre, impedendo ai dipendenti di usare i loghi di Huawei e adottando un nuovo sistema informatico. Misure che sembra non siano bastate e che potrebbero causare centinaia di licenziamenti.
Gli investimenti in Italia
Quando si chiude una porta si apre un portone, almeno nel caso di Huawei, che il 15 luglio ha annunciato un investimento di 2,75 miliardi di euro in tre anni in Italia, promettendo la creazione di più di tremila posti di lavoro (di cui duemila di indotto). Ad annunciarlo è stato l’amministratore delegato di Huawei Italia, Thomas Miao, all’inaugurazione della mostra “Leonardo mai visto” al Castello Sforzesco, durante la quale ha parlato di oltre 1 miliardo di euro in marketing, 46 milioni di euro in ricerca e sviluppo e più di un miliardo e mezzo di euro per l’acquisto di forniture.