Parigi ha ammesso la presenza di suoi missili in una base usata da forze leali al generale libico Khalifa Haftar, a Gharian, ma ha negato che sia stata la Francia a fornirli ai combattenti. Il ministero della Difesa francese ha spiegato che i quattro missili Javelin, trovati dalle truppe del premier Fayez al-Serraj nella base di Gharian, dopo la riconquista della località a sud di Tripoli, erano in dotazione alle forze francesi, "schierate a scopi di intelligence antiterrorismo" in Libia.
Tuttavia, i missili "danneggiati e fuori uso" erano stati "temporaneamente immagazzinati in un deposito per la distruzione". "E non sono stati trasferiti alle forze locali", ha sottolineato il ministero in una nota senza però spiegare come siano finite nelle mani dei ribelli filo-Haftar. Queste armi erano "di proprietà delle nostre forze per la loro stessa sicurezza" e "non è mai stata in questione" l'idea di "vendere, cedere, prestare o trasferire queste munizioni a chiunque in Libia", ha ribadito.
Salvini all'Agi: "Sarebbe un fatto gravissimo"
"Sarebbe un fatto gravissimo, chiederemo spiegazioni: dobbiamo lavorare tutti insieme per pacificare la Libia, non per armare gruppi che poi attaccano obiettivi civili", dice all'Agi il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, interpellato sulla vicenda.
Sebbene non riconosciuto ufficialmente, Parigi è tra i principali sponsor dell'uomo forte della Cirenaica, Haftar, in lotta contro il governo internazionalmente riconosciuto di Serraj. L'ammissione è decisamente un motivo di imbarazzo per la Francia che ha sempre negato di assistere le forze di Haftar sulle terreno.
Le rivelazioni del New York Times
A rivelare il ritrovamento dei missili anticarro era stato il New York Times, il quale aveva riportato le conclusioni di un'indagine del dipartimento di Stato, il quale aveva concluso che le armi erano state vendute a Parigi. Prodotti dalla Lockheed-Martin, i Javelin costano più di 170 mila dollari l'uno e vengono venduti dagli Usa solo a nazioni alleate. Nel 2010 la Francia aveva ordinato a Washington fino a 260 Javelin. Una fonte militare francese, aveva rivelato ancora il New York Times, aveva affermato che i missili, già inutilizzabili, erano stati stoccati temporaneamente in un magazzino in attesa di essere smantellati e non trasferiti alle milizie locali.