Non si sono mai fermati. Ma adesso che il governo torna a parlare di contrasto all'immigrazione clandestina, ecco rispuntare i micro-sbarchi. Il fenomeno è datato ma in queste settimane è tornato d'attualità per via delle vicende che hanno riguardato le navi delle Ong impegnate nei soccorsi. C'è tra l'altro un'indagine della Procura di Agrigento che potrebbe svelare alcuni retroscena preoccupanti, tanto che il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza presieduto dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini, sta valutando di rispedire nel Mediterraneo le navi della Marina militare e della Guardia di finanza. Così il governo pensa di stroncare tutte le partenze di gommoni e pescherecci che da anni sfuggono ai controlli dei radar.
Sullo sfondo dei micro-sbarchi si nasconde uno scenario che interessa l'intelligence: la presenza di alcune "navi madre" che sostano nel Mediterraneo, smistando i migranti su piccole imbarcazioni. Alcune settimane fa Frontex ha diffuso il video di un peschereccio impegnato nell'operazione: in quell'occasione il motopesca venne intercettato dalla Guardia di finanza e condotto nel porto di Licata.
Nell'immediato la Procura di Agrigento - già titolare di diverse indagini sui micro-sbarchi - aprì un fascicolo e pochi giorni dopo il procuratore, Luigi Patronaggio, alla Camera tornò a sollevare dubbi sulla presenza di 'foreign fighter' tanto da affermare che "alcuni dei terroristi degli atti compiuti in Francia, Olanda e in Germania, sono entrati passando attraverso la porta Sicilia".
Gli sbarchi, oltre alla Sicilia, riguardano anche le coste sarde e proprio in questi giorni sulla costa di Porto Pino, vicino a Carbonia (Sud Sardegna) sono stati intercettati 13 algerini, oggi sbarcati e trasferiti nel centro di accoglienza di Monastir. In questi giorni ne hanno parlato il Siulp e il Sap, due sindacati di polizia, indicando circa 200 arrivi dall'inizio dell'anno in corso, attraverso i micro-sbarchi.
"Mentre le questioni degli sbarchi a Lampedusa riempiono le prime pagine dei giornali - ha detto Luca Agati, segretario provinciale del Sap di Cagliari- nel silenzio più assoluto la Sardegna continua ad essere costa di arrivo per centinaia di clandestini".
Il maggior numero di partenze avviene dalla coste della Tunisia, ma anche da Zuwara, l'ultimo avamposto occidentale della Libia. La Mezzaluna rossa nel weekend ha recuperato i corpi di 16 persone che viaggiavano a bordo di un imbarcazione affondata nelle acque tunisine. In Sicilia invece è intervenuta a più riprese la Guardia di finanza, che ieri ha intercettato 46 migranti oggi trasferiti a Pozzallo (Ragusa) e nel fine settimana ne ha recuperati 15 a largo delle costa sud di Mazara del Vallo (Trapani), poi sbarcati a Trapani da una motovedetta della Guardia Costiera. E questi sono soltanto alcuni degli ultimi arrivi.